Truffe agli anziani a Padova, è caccia a una banda di “trasfertisti”

Domenica 6 Agosto 2023 di Marco Aldighieri
Truffe agli anziani a Padova, è caccia a una banda di “trasfertisti”

PADOVA - Dopo l’arresto di due “trasfertisti”, accusati di avere raggirato di 4.200 euro un’anziana di 83 anni affetta da una grave patologia, l’inchiesta sulle truffe ai pensionati si allarga. Il pubblico ministero Roberto D’Angelo, titolare delle indagini, sta approfondendo la pista che porterebbe a una banda organizzata di stanza a Napoli. Un caso analogo, seguito dallo stesso magistrato, si è registrato a maggio di quest’anno a Selvazzano. In quell’occasione è finito in manette un altro truffatore, sempre “trasfertista” e sempre proveniente dal capoluogo campano. Gli inquirenti adesso stanno cercando eventuali altre vittime, cadute nella rete del gruppo di napoletani. 

I FATTI

Dietro alle sbarre di una cella sono finiti, accusati di truffa, Michele Esposito di 46 anni e Gennaro Villone di 19 anni. I due domani saranno davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia e l’eventuale convalida dell’arresto. Ma secondo gli inquirenti il raggiro all’anziana malata, sarebbe avvenuto insieme ad altri complici. Infatti la telefonata al fisso della pensionata, l’interlocutore si è spacciato per il nipote della vittima, sarebbe stata effettuata da un call center in provincia di Avellino. Il presunto ragazzo ha confidato alla nonna in tono allarmato di essere in difficoltà e di avere bisogno di soldi. «Ma papà e mamma lo sanno?» ha chiesto l’anziana. «No, non ho detto niente, ho paura che si arrabbino» le ha risposto. Impietosita e preoccupata, la pensionata alla fine ha ceduto, dicendosi disponibile a dargli i propri risparmi messi da parte con la sola pensione. E il ragazzo le ha detto che di lì a poco sarebbe passato un suo «amico fidato». A lui avrebbe dovuto consegnare il denaro, 4.500 euro, e così ha fatto. A confermare il racconto della vittima ci sono anche le chat presenti sul telefono di uno dei due truffatori, messaggi dove si dicevano “pronti a far male”. Identico modus operandi è stato attuato il 3 maggio di quest’anno a Selvazzano ai danni di un professore universitario di chimica di 87 anni in pensione. In quella occasione chi ha chiamato il telefono fisso dell’anziano, ancora una volta proveniente da un call center in Campania, si è spacciato per un maresciallo dei carabinieri. «Suo figlio è nei guai. Ha investito una donna ed era alla guida al telefono. Per far ritirare la denuncia servono 3.200 euro» ha detto il finto militare. Ma l’ex docente e alpino non gli ha creduto e ha fatto arrestate chi avrebbe dovuto ritirare il denaro.

Le manette si sono strette ai polsi del 34enne napoletano Giuseppe Savarese per tentata truffa.

IL COLLEGAMENTO 

Gli inquirenti ora stanno cercando un legame tra questi tre “trasfertisti” napoletani. Il sospetto è che si conoscano tra di loro e siano tutti e tre membri di una stessa banda specializzata nelle truffe agli anziani. Gli investigatori al momento hanno tre elementi in mano, che portano a pensare che ad agire sia lo stesso gruppo. 
Il call center di Avellino da dove sarebbero partite le chiamate. Lo stesso modo di operare: quindi trovare pensionati molto anziani e affetti da patologie. Infine che tutti e tre provengono da Napoli.

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