PADOVA - «Sono tuo nipote, ho bisogno di soldi.
La truffa
Dal falso incidente al ricovero per malattia, sono sempre più vari gli stratagemmi dei truffatori. C'è chi telefona alla vittima e poi il complice si presenta a casa a ritirare soldi o gioielli. E spesso scappano su auto prese a noleggio lontano dalla città di residenza così da ridurre la possibilità di essere scoperti. Non è andata così per per due napoletani. Nella tarda mattinata di ieri, 3 agosto, uno degli equipaggi in borghese della sezione reati contro il patrimonio della Squadra mobile stava perlustrando la zona Bassanello-Voltabarozzo e in via Guizza Conselvana i poliziotti hanno notato un'auto che procedeva lentissima. All'interno due uomini guardavano i numeri civici. Gli agenti hanno verificato al volo il numero di targa e hanno scoperto che l'auto era stata noleggiata. Così li hanno osservati.
Il passeggero è sceso in via Metastasio, l'altro lo aspettava in auto. Ha suonato un campanello, è entrato e poco dopo è tornato dal complice. I poliziotti a quel punto li hanno seguiti fino ad Albignasego dove i due si sono fermati presso un albergo. Nel frattempo hanno accertato che nella casa viveva un'anziana e hanno contattato la figlia della donna, chiedendo se stesse bene. Così hanno scoperto che la poveretta era appena stata vittima di una truffa. A quel punto gli agenti hanno proceduto al fermo.
Il racconto
L'anziana ha ricevuto una telefonata al fisso da una persona che si è spacciata per suo nipote che lei sapeva essere in vacanza all'estero. L'uomo le ha confidato in tono allarmato di essere in difficoltà e di avere bisogno di soldi. «Ma papà e mamma lo sanno?» ha chiesto la vittima. «No, non ho detto niente, ho paura che si arrabbino» la risposta del truffatore. Alla fine l'anziana, in preda alla preoccupazione, ha ceduto e l'uomo al telefono le ha detto che di lì a poco sarebbe passato un suo amico fidato. A lui avrebbe dovuto consegnare il denaro, 4.500 euro, e così ha fatto. A confermare il racconto della vittima ci sono anche le chat presenti sul telefono di uno dei due truffatori, messaggi dove si dicevano «pronti a far male».
Le raccomandazioni
La Questura di Padova invita le potenziali vittime a:
• rispondere con un deciso «Mi scusi non ho tempo» allo sconosciuto che telefona,
• respingere senza replica lo sconosciuto che citofona inventando scuse e stratagemmi per entrare in casa
• evitare di distrarsi e di farsi distrarre quando si esce dall'ufficio postale o dalla banca sono tutte regole che permettono di tenere lontano eventuali malintenzionati.
In ogni caso, qualora ci si accorge di movimenti sospetti, o di essere vittime di reato, contattare immediatamente le forze dell'ordine.