I trattori tornano in Veneto contro gli aiuti in ritardo. Oggi a Padova la marcia. Avepa: «Stiamo pagando»

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Angela Pederiva
I trattori tornano in Veneto contro gli aiuti in ritardo. Oggi a Padova la marcia. Avepa: «Stiamo pagando»

VENEZIA - Oggi il rombo dei trattori torna a risuonare in Veneto.

In attesa di trasferirsi a Roma, la mobilitazione fa tappa questa mattina a Padova, con un presidio allo stadio Euganeo e una rappresentanza in Prato della Valle, ma guardando anche alla sede di Avepa: «Saremo più numerosi che a Rovigo, per protestare contro i ritardi nell’erogazione dei contributi comunitari e statali», spiega Giorgio Bissoli, uno dei capi del movimento “erede” di Cobas e Forconi. Mauro Trapani, direttore dell’Agenzia veneta per i pagamenti, ribatte però che la situazione è in via di miglioramento: «Lo dimostrano i numeri, tanto che ho dato la mia disponibilità a incontrare in ufficio una delegazione dei manifestanti, ma non mi hanno risposto».


IL PROBLEMA
Nel dubbio, le forze dell’ordine sono state allertate, per garantire i servizi di ordine pubblico nei vari punti della città interessati dalla contestazione. Dunque pure in zona Fiera, dove ha sede l’ente regionale che nel periodo 2014-2022 ha gestito 1,510 miliardi, impegnandone il 100% con un anno e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno 2025 (prestazione riuscita finora, secondo i dati Agea, solo ad Alto Adige, Valle d’Aosta e Programmazione nazionale) e pagandone l’83% (pari a 1,250 miliardi) sempre secondo l’aggiornamento allo scorso 31 gennaio. Il fatto è che, per le cosiddette “domande unificate” (contributo di base più misura a superficie) presentate nella primavera-estate del 2023, non si è ancora conclusa la liquidazione, che solitamente avveniva entro il 30 novembre per l’acconto e il 30 giugno per il saldo. «Il problema c’è stato – riconosce il direttore Trapani – perché è entrata in vigore la nuova Politica agricola comune 2023-2027, comportando radicali novità nel sistema di gestione degli aiuti. Mi riferisco in particolare al monitoraggio delle superfici, cioè alla misurazione dei terreni agricoli non più attraverso i piani grafici bensì tramite il rilevamento satellitare, effettuato dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Gli esiti di questa attività ci sono stati inviati solo nella seconda metà di settembre. Quindi abbiamo avuto soltanto tre settimane di tempo per fare il lavoro di istruttoria che normalmente richiedeva tre mesi».


LO SFORZO
Le circa 59.000 richieste avanzate dovevano infatti essere vagliate una a una, per verificare il rispetto dei requisiti, tanto che quelle ammissibili sono risultate 53.000, per un ammontare di 151 milioni. «Con uno sforzo titanico – sottolinea Trapani – siamo riusciti a pagare intanto l’anticipo all’81% delle imprese, in prevalenza piccole in quanto abbiamo scelto di partire da quelle, tant’è vero che la liquidazione ha riguardato il 60% dell’importo complessivo. Per il 19% della platea rimasto scoperto, abbiamo accelerato l’istruttoria fino al saldo, in modo da versarlo già entro il 31 gennaio». Stando alla fotografia scattata martedì, perciò, fra acconti e saldi al momento 52.106 aziende (e cioè il 97,8%) hanno ricevuto almeno un pagamento, per un corrispettivo di 146 milioni. «Mancano gli ultimi 5 milioni, ma non credo che meritiamo di essere bollati come “cattivi pagatori”, visto fra l’altro che stiamo procedendo anche con le altre erogazioni», aggiunge il direttore di Avepa.


LE MISURE
Il riferimento è alle ulteriori misure in corso di gestione. Entro il 30 giugno dovranno essere versati 22 milioni per i cosiddetti “sostegni accoppiati”, vale a dire destinati ai terreni e agli animali: finora sono stati anticipati 6,2 milioni. Per il 31 dicembre bisognerà poi liquidare 67 milioni del nuovo Complemento (ex Programma) di sviluppo rurale: al momento sono partiti i bonifici per 3,3 milioni. Sono poi in ballo altri due interventi straordinari, finanziati in questo caso dallo Stato. Uno è il ristoro per i danni della siccità registrata nel 2022: «Non è colpa né di Avepa né della Regione – dice Trapani – ma abbiamo dovuto aspettare che ci venissero trasferiti i fondi della quota statale. Su un totale di 25,4 milioni, ne avevamo erogati 14,6, ma la parte rimanente è entrata in cassa solo il 12 febbraio. Comunque le istruttorie sono pronte, abbiamo già mandato gli elenchi delle imprese agli sportelli ed entro la prossima settimana contiamo di soddisfare tutte le 3.323 imprese». L’altro aiuto è infine quello destinato a sostenere le aziende colpite dall’influenza aviaria: su 18,5 milioni di contributi ammessi, ne sono stati pagati 13,5, per cui ne rimangono da accreditare 5. 

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L’ASSEMBLEA
Basteranno questi numeri a placare la rabbia dei trattori? «Ovviamente non abbiamo niente di personale contro il direttore Trapani – risponde il leader della protesta Bissoli – ma dovrebbe venire a dirci queste cose al presidio. Noi chiediamo solo di avere quello che ci spetta, in aggiunta alle altre nostre richieste a cominciare dal riconoscimento del costo di produzione». Le associazioni di categoria condividono la sostanza delle rivendicazioni, ma non la forma della protesta. Per questo Confagricoltura Veneto riunirà 600 imprenditori in assemblea straordinaria, convocata oggi pomeriggio all’hotel Crowne Plaza proprio a Padova. Specifica l’organizzazione guidata da Lodovico Giustiniani: «Sarà un confronto sulle tematiche salite alla ribalta nelle ultime settimane, che la confederazione ha sempre portato avanti nei tavoli istituzionali di Roma e Bruxelles: dalla burocrazia che soffoca le aziende ai prezzi non adeguati pagati agli agricoltori; dalla Pac che sta mettendo in crisi gli imprenditori agricoli all’innovazione e alle biotecnologie, necessarie per rimanere competitivi sul mercato globale. Confagricoltura vuole dimostrare che c’è ed è al fianco degli agricoltori che protestano per le difficoltà del momento».
 

Ultimo aggiornamento: 13:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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