Padova. Pusher raccoglie gli ordini via Telegram e consegna la droga a domicilio: arrestato

Ha 18 anni e si era anche organizzato con un sostituto mentre lui era in vacanza

Lunedì 21 Agosto 2023 di Marina Lucchin
Spaccio via Telegram (foto Pexels - LinkedIn Sales Navigator)

PADOVA - La criminalità legata allo spaccio di sostanze stupefacenti continua a sfidare le autorità, adattandosi a nuovi canali di comunicazione e strategie per eludere la legge. L'ultimo episodio di questa battaglia è emerso in città, dove un giovane pusher è stato arrestato per la vendita di droga attraverso l'app di messaggistica Telegram: poi la consegnava direttamente a casa del cliente e aveva anche un sostituto nei giorni in cui lo spacciatore era fuori città.

L'arresto

Le strade della città non sono state estranee alle sfide poste dal commercio illegale di droga, ma recentemente la Squadra mobile ha colto un importante successo nell'arresto di un pusher di appena 18 anni. Questo giovane intraprendente aveva abbracciato la via dei reati nel mondo della droga, cercando di sfuggire alla sorveglianza delle autorità grazie a metodi moderni e tecnologici. L'operazione è stata condotta dalla Sezione Criminalità Diffusa della Squadra mobile.

I poliziotti hanno catturato il giovane pusher in zona Arcella, dove è stato visto avvicinarsi a un coetaneo e scambiare denaro per un pacchetto. Gli agenti intervenuti hanno scoperto che il contenuto dello scambio era un pezzo di hashish di oltre 5 grammi, che il giovane aveva venduto al cliente per 50 euro. Le indagini successive hanno portato alla scoperta di ulteriori prove incriminanti. Una perquisizione effettuata nella residenza del giovane ha rivelato una quantità significativa di droga, inclusa una porzione di panetto d'hashish di 45 grammi e dosi della stessa sostanza in forma di resina. È stato rinvenuto anche un bilancino elettronico, utilizzato presumibilmente per pesare e confezionare la droga da vendere.

Droga via Telegram

Ma ciò che ha veramente svelato il funzionamento dell'operazione di spaccio del giovane è stata la scoperta dei messaggi scambiati con i clienti. Il ragazzo aveva utilizzato un account Telegram per comunicare con i potenziali acquirenti e organizzare le transazioni. La prova più eloquente è stata la rassicurazione data ai clienti durante il suo breve periodo di assenza dalla città: aveva incaricato un complice di continuare a fornire la sostanza stupefacente, dimostrando un livello di organizzazione sorprendente. Questo modus operandi e la serialità delle sue attività hanno portato all'arresto del giovane, nonostante fosse incensurato. Ora è agli arresti domiciliari presso la sua abitazione su disposizione del pubblico ministero di turno. Dopo il processo in direttissima, il giovane è stato condannato a 5 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 3mila euro, con la sospensione condizionale della pena. Questa operazione non è stata l'unica condotta dalla Squadra mobile della questura di Padova. Nella stessa giornata, è stato denunciato anche un tunisino di 20 anni. Gli agenti li hanno sorpresi nel corso di uno scambio di cocaina.

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