PADOVA - È stata presentata sabato sera al Naviglio la nuova canzone dei Sinqueschei, dal titolo "UNIPiDi". La boy band euganea ha avuto la possibilità di esibirsi in uno dei luoghi principe della movida estiva, facendo cantare ai fans il nuovo singolo, un inno all'Università e agli 800 anni dell'Ateneo, ma con tono ironico e poco ufficiale, tipico degli studenti.
Rock in dialetto veneto
La band padovana Sinqueschei nasce nel 2019, da un'intuizione di Andrea Barollo in arte "Barox", frontman e cantante del gruppo, e dalla sua spalla storica Matteo "Ciombe" Boldrin, chitarrista. Dalla collaborazione con Paolo Baldon, alla chitarra e direttore artistico del gruppo, nasce un genere particolare che fonde la musica rock con il dialetto veneto. La band si presenta nella sua formazione finale anche con Matteo Fattore "Farmer" al basso e Andrea Segato "Adriano" alla batteria. A un anno dalla fondazione, nel 2020, esce il loro primo disco dal titolo "Fato Aqua", con cinque brani che descrivono la vita quotidiana dei ragazzi veneti. A questo sono seguiti vari singoli con annessi videoclip, quali "Principessa del cuore", "Pippette", "Porto Caleri Bay" e l'ultima uscita "Veci", con il re del liscio Gianni Dego. Una curiosità interessante riguarda anche il nome del gruppo, che deriva dall'obbligo, durante la Repubblica Serenissima, di avere almeno "sinqueschei" per non essere accusati di vagabondaggio e venire cacciati. Il gruppo, dunque, compone e suona canzoni in maniera irriverente e dinamica, che raccontano la quotidianità dei veneti, in particolar modo dei padovani, siano essi più o meno giovani. «UNIPiDi, dal ritmo accattivante e dirompente, si presenta già come un successo» hanno dichiarato i componenti della band, compiendo contemporaneamente anche gesti scaramantici di ogni genere. A ben vedere questo nuovo singolo nasce dal vissuto personale di Andrea Barollo, che ha voluto ripercorrere la sua carriera universitaria di laureato in storia e tutela dei beni artistici e musicali. Nel videoclip, che mostra una vita universitaria fatta di studio, impegno e risultati accademici ma anche di divertimento, leggerezza e spriz con i compagni di corso, si è vista inoltre la collaborazione non solo dell'università, ma anche di molti studenti, dei Goliardi del Tribunato e della Fondazione comitato Otto Febbraio.