Famiglie sull'orlo del baratro: affitti non pagati, raffica di sfratti

Mercoledì 24 Maggio 2023 di Gabriele Pipia
Lo sfratto di un'abitazione a Sant'Osvaldo

PADOVA - Scatoloni pieni di vestiti, giocattoli e orsacchiotti. Ufficiali giudiziari che suonano alla porta accompagnati nelle situazioni più calde dai poliziotti. Mariti e mogli che piangono in mezzo alla strada. In un caso perfino un certificato medico firmato da un veterinario per attestare il legame indissolubile tra un bambino e la propria gatta. Scene che a Padova si presentano sempre più spesso perché assistiamo ad una nuova preoccupante impennata degli sfratti dalle abitazioni date in affitto. Solo in città si contano mediamente sei casi a settimana e in proiezione parliamo di oltre 300 casi all'anno. Se consideriamo l'intera provincia, l'Unione degli inquilini ne stima addirittura un migliaio. La stragrande maggioranza per fortuna non ha epiloghi così drammatici, ma restano comunque tantissimi.
L'incubo si è ripresentato a gennaio 2022 dopo un anno e mezzo di blocco dettato dalla pandemia. Ora la situazione si sta facendo sempre più dura perché l'emergenza Covid e il caro bollette hanno portato moltissime famiglie sull'orlo del baratro. Il 90% degli sfratti avviene proprio per morosità e la maggior parte riguarda famiglie di origine straniera ma sono tantissime anche quelle italiane.

I NUMERI
I dati ufficiali sono quelli pubblicati nel sito internet del Ministero dell'interno. Comprendono sia le richieste di sfratto sia gli sfratti eseguiti. Dieci anni fa i casi erano stati 1.038, solo 40 in città e ben 938 nel resto della provincia di Padova. Nel 2019, ultima statistica piena prima dell'esplosione della pandemia, erano stati 515. Da metà 2020 i procedimenti vennero bloccati per lo stato di emergenza, ma considerando il primo periodo dell'anno e i procedimenti già avviati sono stati registrati comunque 406 casi. Nel 2021 i casi sono stati 405 e si parla di richieste non eseguite, visto il blocco.
Questo del 2021 è l'ultimo dato ufficiale disponibile e si suddivide così: 160 in città e 245 in provincia.

C'è anche quest'altra distinzione: 42 per finita locazione e 363 per morosità. Tra il 2020 e il 2021 erano stati bloccati almeno 200 sfratti e ora assistiamo ad una nuova impressionante impennata.

PALAZZO MORONI
Ad occuparsi dei provvedimenti è sempre l'autorità giudiziaria, mentre il Comune di Padova viene chiamato in causa solo in quei casi che richiedono l'intervento dei servizi sociali per le delicate situazioni familiari. Nel 2022 l'amministrazione Giordani ha dovuto seguire 110 episodi, in media due a settimana. In questo 2023 il trend è già raddoppiato. Il Comune tenta sempre di evitare o rinviare lo sfratto, agendo in modo preventivo con aiuti economici oppure cercando la mediazione con i proprietari. Quando lo sfratto non viene evitato si cerca di dare contributi per le nuove locazioni degli inquilini rimasti senza una casa.

GLI ALLOGGI
Per legge il Comune è tenuto ad assegnare il 10% dei propri alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica) per le emergenze abitative. L'anno scorso, quindi, su 150 alloggi 15 sono stati messi a disposizione delle famiglie trovatesi senza una casa e i restanti sono stati assegnati in base alla graduatoria.
I costi degli affitti Erp sono definiti con tabelle regionali in base ai redditi dei nuclei: solitamente si va all'incirca dai 50 ai 200 euro circa ma poi ci sono spese condominiali e bollette che fanno aumentare la spesa provocando le morosità. Lo stesso discorso vale per le abitazioni private dove gli affitti sono ben più alti e hanno una base media di 400 o 500 euro in base a grandezza e zona dell'abitazione. L'amministrazione, intanto, si serve di alberghi di cohousing come "Casa a colori" e sta andando sempre più nella direzione di nuove strutture di cohousing come l'ex scuola Montegrappa.

IL SINDACATO
Il tema è seguito con forte interesse dall'Unione degli inquilini. «Siamo arrivati a contare un migliaio di sfratti all'anno e a questi si aggiungono alcune centinaia di case che finiscono all'asta dopo il pignoramento sottolinea il segretario Cesare Ottolini . Noi continuiamo a ribadire che la casa è un diritto, ci battiamo per evitare gli sfratti e anche l'Onu ci dà ragione. Chiedono al Comune e all'Ater maggiori attenzioni e maggiori sostegni».
L'ultimo caso è capitato lunedì a Sant'Osvaldo quando un intero nucleo familiare è stato trasferito in una stanza della Casa a Colori. «Il Comune si è fatto carico economicamente della mamma e del figlio ma non del papà. Queste collocazioni temporanee non fanno che aggravare i problemi anziché risolverli. Ater e Comune hanno moltissimi alloggi sfitti da sistemare è l'appello di Ottolini , chiediamo che una parte venga destinata alle famiglie senza casa che si occuperebbero poi dei lavori di recupero».

IL PROTOCOLLO
L'anno scorso il Comune di Padova ha aderito ad un protocollo sull'emergenza abitativa assieme ad Ater, Ordine degli avvocati, sindacati e associazioni dei proprietari e degli inquilini. Il documento, che prevede un fondo di 1,1 milioni di euro stanziati da Comune, Regione, Ministero e Cariparo, fissa i requisiti per accedere a questi aiuti nel caso in cui vi sia un provvedimento di sfratto. L'Isee del nucleo familiare, per esempio, deve essere inferiore ai 15mila euro. Il protocollo sarà presto rinnovato e ora le parti attendono la convocazione da parte del prefetto. L'obiettivo è trovare ulteriori risorse da mettere in questo fondo mai come oggi fondamentale.
 

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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