PADOVA - Sindacati degli inquilini e associazioni studentesche hanno organizzato un presidio tra il Bo e palazzo Moroni in concomitanza con il tavolo sul canone concordato dei contratti di locazione, cui alcuni rappresentanti sono stati invitati dall'amministrazione comunale a partecipare. Le associazioni hanno voluto organizzare un presidio affinché le loro istanze venissero ascoltate da tutta la cittadinanza. Dal Comune si pretendono interventi tempestivi in difesa della giustizia sociale, applicando tutte le leve fiscali possibili contro le rendite di chi trae benefici dal mercato immobiliare deregolamentato.
LO SLOGAN
A costituire il blocco sociale sono state varie sigle della politica cittadina: Unione inquilini, Asu Padova, sportello sociale Catai, collettivo Spina, sportello sociale-Gap, Sindacato degli studenti Link. «Siamo qui per pretendere dall'amministrazione comunale un'azione a livello strutturale - afferma Alice Furlan dello Sportello sociale Catai - perché la crisi abitativa è vissuta sia dagli studenti che dai cittadini, noi come Catai cerchiamo con altre realtà di dare visibilità a questo tema e far capire che il problema non è solo degli studenti, ma di tutta la comunità cittadina». Lo slogan adottato "Padova è anche casa mia", non solo di proprietari rende perfettamente lo scopo dell'iniziativa: la proprietà immobiliare deve essere richiamata a svolgere la funzione sociale stabilita dall'art. 42 della Costituzione.
DIRITTO DI ABITARE
Le sigle denunciano come le crisi globali del Covid e della guerra in Ucraina, il relativo aumento dei prezzi dell'energia e il caro bollette costituiscano una minaccia per il diritto all'abitare, che rischia di lasciare indietro i meno abbienti. Il sindacato degli studenti Link segnala come a Padova ci siano circa 5000 case che risultano sfitte mentre gli studenti sono costretti a trasferirsi in comuni limitrofi e i cittadini subiscono sfratti. Inoltre, è urgente regolamentare i contratti di corta durata. «Siamo soddisfatti di com'è andato il tavolo - afferma Fabiana Iannone di Link, appena uscita da Palazzo Moroni - le risposte del Comune sull'Imu però non sono state sufficienti, quando abbiamo proposto una maggiore progressività ci è stato detto che una simile misura ridurrebbe il gettito fiscale. Continueremo a batterci e parteciperemo alla prossima riunione dove verranno stesi gli accordi».
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