Padova. Che burloni questi scienziati: 150 anni di scherzi accademici raccontati al Bo

Il filo conduttore sarà tenuto da un ospite d'eccezione: il redattore scientifico e scrittore Vito Tartamella, autore del libro "Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici"

Martedì 10 Gennaio 2023 di Marco Miazzo
Il racconto degli scherzi goliardici

PADOVA - Gli scherzi più celebri della Goliardia padovana saranno al centro di una conferenza, proposta dalla Fondazione Comitato Otto Febbraio e in programma sabato alle 11 in aula Nievo al Bo, dal titolo "Che burloni questi scienziati.

Gli scherzi accademici in Italia e nel mondo negli ultimi 150 anni tra narrazione e testimonianze dei protagonisti". Si alterneranno illustri protagonisti che, tra gli anni 60 e 90, hanno ideato, interpretato e messo in opera alcune tra le più sagaci burle all'interno delle mura universitarie.

Il pollo di Marconi

Il filo conduttore sarà tenuto da un ospite d'eccezione: il redattore scientifico e scrittore Vito Tartamella, autore del libro "Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici" (Dedalo edizioni). Il testo di Tartamella è il primo al mondo a narrare gli scherzi nel mondo della scienza, un contributo rilevante che scardina la concezione che comunemente si ha degli scienziati, ovvero persone serie con il camice da laboratorio. Sotto alle vesti del mestiere, infatti, gli scienziati nascondono uno spirito burlesco che merita di essere ricordato. A dare il nome al libro uno scherzo del premio Nobel Guglielmo Marconi alla cuoca di casa: da giovane Marconi aspettò che la cuoca uscisse dalla cucina per alimentare il pollo destinato alla cena con la corrente di una batteria, una volta tornata la cuoca il giovane scienziato accese il pollo facendo credere alla malcapitata di trovarsi davanti ad un uccello resuscitato. Tra le pagine del suo saggio Tartamella condurrà i presenti attraverso 150 anni di scherzi scientifici, burle organizzate da scienziati, tecnologi, enti di ricerca (Nasa, Cern, Esa, Fermilab), ma anche da riviste scientifiche come Science, che in occasione del primo aprile prese in giro i suoi lettori pubblicando la scoperta bizzarra fatta da una sonda atterrata su Mercurio che all'atterraggio avrebbe captato delle voci umane, Mercurio altro non poteva essere quindi che l'inferno date le temperature del pianeta. Oltre a Science tante altre riviste come Nature, Scientific American, British Medical Journal non si sono mai risparmiate di strappare qualche sorriso beffardo ai propri lettori.

Divertimento intelligente

Nella fase di scrittura del libro Tartamella si è imbattuto sulla Goliardia al Bo, non potendo esimersi dal riservare una parte del libro a quella che negli anni è diventata una vera e propria istituzione nel mondo universitario. «I Goliardi a Padova sono un movimento che ha fatto dello scherzo la loro bandiera - afferma Tartamella - Costituiscono una forma di divertimento intelligente, nelle loro gesta c'è sempre stata una base culturale che li distingue dai classici scherzi bonari che sono capaci di fare tutti. Essendo la goliardia composta da studenti ho voluto inserirla all'interno del libro perché rappresenta una vera e propria tradizione culturale all'interno del panorama scientifico». Ecco che ad accompagnare la presentazione del libro di Tartamella si affiancheranno alcuni ex membri storici della Goliardia Padovana, che racconteranno le loro migliori gesta, come quando in piena guerra fredda interrarono un boiler con la scritta Cccp facendo credere ai giornali e alle autorità locali che si trattasse di una bomba sovietica. Persino cinque Premi Nobel furono vittime di scherzi, compreso il professor Carlo Rubbia che fu insignito nell'Aula Magna dell'Università della laurea Honoris Causa.

Il maiale a Spadolini

Tra gli ex goliardi ci sarà anche Stefano Baroni, Tribuno nel 771esimo anno (il 1993) ora quindi Principe del Bo (nomina dei Tribuni a fine mandato). Lo scherzo più celebre che porta la sua firma fu quando la Goliardia regalò un maiale a Spadolini, che doveva inaugurare l'anno accademico, dato che Forattini erano solito raffigurarlo nelle sue vignette con la coda arricciata. Questo e tanti altri scherzi della storia della goliardia sapranno strappare un sorriso a chi seguirà la conferenza (necessaria la prenotazione).

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