San Giorgio delle Pertiche. L'istituto comprensivo boccia l'intitolazione: «L'architetto Quirino De Giorgio era fascista»

Martedì 28 Novembre 2023 di Luisa Morbiato
Scuola media Marco Polo di San Giorgio delle Pertiche

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE (PADOVA) - Il Consiglio d’istituto del Comprensivo denominato “San Giorgio delle Pertiche - Santa Giustina in Colle” ha bocciato la proposta di intitolare le scuole a Quirino De Giorgio in quanto l’architetto è stato ritenuto una figura non significativa dal punto di vista valoriale dato che durante il ventennio era iscritto al partito fascista.

L’indicazione era arrivata dai sindaci dei due Comuni dell’Alta Daniele Canella e Moreno Giacomazzi che avevano sottolineato come De Giorgio sia stato un’importante personalità del mondo dell’architettura, riconosciuta anche a livello internazionale, che ha vissuto ed operato attraverso l’intero ventesimo secolo, lasciando pregevoli opere sul nostro territorio, una delle quali ne custodisce anche le spoglie mortali. De Giorgio, nato nel 1907, si laureò a Venezia e poi a Parigi, collaborò con i futuristi Marinetti e Depero, morì ad Abano Terme nel 1997. Oltre a diverse costruzioni nei paesi della provincia tra i quali anche San Giorgio delle Pertiche, realizzò la scuola elementare di Santa Giustina in Colle.

L’architetto è inoltre l’autore degli ex cinema cittadini Altino e Quirinetta e di edifici di piazza Repubblica ad Abano.

La decisione ha lasciato perplessi i due sindaci che avevano avanzato la proposta valutando le opere di De Giorgio e i suoi legami col territorio. «Una bocciatura che mi lascia esterrefatto. Spiace dover rilevare come la motivazione della bocciatura riportata nel verbale del Consiglio d’Istituto, ossia che De Giorgio era iscritto al partito fascista, è stato autore di diverse case del fascio e non rappresenta quindi una figura significativa dal punto di vista valoriale, prescinda del tutto dalla storia del nostro territorio e dalla sua personalità. Rischia di risolversi in un pregiudizio ideologico - commenta Canella - sembra che più delle capacità e dei contenuti sia stata presa in considerazione esclusivamente l’etichetta politica, peraltro di un’epoca che ha già fatto i conti con la storia e a cui, fortunatamente, è seguita la costruzione del vigente ordinamento costituzionale. Aver realizzato luoghi di cultura ed aggregazione, avveniristici edifici residenziali e monumenti senza tempo sembra non contare nulla di fronte ad una tessera di partito - continua - tra l’altro l’unico cui era possibile aderire allora. Ungaretti, D’Annunzio e lo stesso premio Nobel Pirandello aderirono come i famosi architetti Scarpa e Giò Ponti o Concetto Marchesi, Rettore, nel 1943, dell’Università di Padova, insignito poi della medaglia d’oro al valore militare per l’indispensabile contributo dato alla Resistenza».

Considerazioni che il sindaco ha inviato agli organi scolastici locali, regionali e provinciali nonché al ministro Valditara. «Numerosi edifici pubblici sono stati intitolati senza scandali, come è giusto che sia, a queste personalità di spicco nel mondo della cultura e delle arti di quel tempo - conclude Canella - credo che con questa decisione si sia persa un’occasione di crescita per il nostro Istituto, spiace infine che dalla scuola non sia arrivata alcuna indicazione alternativa».

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