Padova. Le associazioni ucraine: «No al concerto del pianista russo Romanovskiy, è un sostenitore di Putin»

Nel luglio 2022 si era esibito di fronte al teatro di Mariupol bombardato

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Mauro Giacon
Auditorium Pollini

PADOVA - Sono 33 le associazioni ucraine del Veneto che hanno inviato una lettera al sindaco Giordani al presidente del conservatorio Flavio Zanonato e al presidente dell’Associazione Amici della Musica, Mario Carraro, per annullare il concerto del pianista russo Dmitry Romanovskiy il 19 dicembre (con i tre giorni di lezioni annesse) e del suo collega Luganskiy, a marzo dell’anno prossimo. Il motivo è che entrambi, dicono i sottoscrittori, hanno sostenuto in maniera plateale la guerra di Putin contro il loro Paese.

Il Comune ha già tolto il patrocinio all’evento. Il 39enne Romanovsky, che vive da anni a Chiasso in Svizzera ma che è originario di Kharkiv, nel luglio del 2022 si è esibito con una pianola elettrica insieme al violinista russo Peter Lundstrem davanti alle rovine del teatro di Mariupol bombardato.

La lettera: «Sono sostenitori di Putin»

“Siamo rimasti sconcertati nel riscontrare i nomi di questi due musicisti inseriti nell’ambito della pregevole e rinomata attività culturale svolta dall’Associazione Amici della Musica di Padova nel prestigioso auditorium del conservatorio Pollini - inizia la lettera - Il motivo di questo sconcerto è che entrambi i pianisti sono noti sostenitori della guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina. Volontariamente si sono esibiti più volte nel Donbass occupato e hanno dimostrato, pubblicamente, la loro vicinanza al Cremlino e alla sua politica di aggressione militare, nel pieno spregio del diritto internazionale. Romanovskiy si è addirittura esibito nel 2022 sulle macerie del teatro di Mariupol, dove più di 600 persone hanno perso la vita a causa dei bombardamenti russi. Ecco perché in molti paesi dell’Unione Europea, dopo l’invasione, i loro concerti sono stati cancellati e Romanovskiy è stato sospeso dall’insegnamento in Inghilterra".

La richiesta

“Non mettiamo in discussione il loro grande talento musicale - continuano - ma è evidente che hanno scelto di mettere a disposizione questo talento ad una dittatura terroristica che ha portato la guerra nel cuore dell’Europa. Una scelta di parte, ripetiamo, non obbligata, che li rende complici di Putin e degli efferati crimini di guerra compiuti dai militari russi nella nostra terra, anche nei confronti della popolazione civile. Per questo chiediamo che, come negli altri Paesi democratici che sostengono la resistenza ucraina e la pace giusta in Europa, le loro esibizioni (concerti o lezioni che siano) vengano cancellate dai vostri programmi che, anche se involontariamente, suonerebbero come un avallo all’invasione”. L’esibizione davanti al teatro devastato è stata vista in Gran Bretagna dove Romanovsky insegna pianoforte al Royal College of Music di Londra, una delle scuole più prestigiose al mondo, ma ora è stato sospeso. Il concerto vuole celebrare il 150esimo anniversario della nascita del compositore e pianista russo Sergej Vasilevic Rachmaninov ma il pianista suonerà anche Chopin e Mendelssohn.

La risposta: «Non annulleremo»

Mario Carraro, presidente degli Amici della Musica replica: «La musica è portatrice di pace e serenità cerchiamo di capire questo prima di tutto. Poi non possiamo fare indagini su qualsiasi artista si esibisce e non ci domandiamo se l’esecutore rispecchia il nostro pensiero. Noi teniamo fermo il nostro di pensiero che è sempre stato a favore dell’Ucraina. E poi ci sono altri livelli molto più alti che si comportano con ambiguità. Dunque non vediamo ragioni per non confermare l’evento».

Ultimo aggiornamento: 07:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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