Con il Covid è rinato il piacere di leggere. Crescono gli incassi dei librai, in "lotta" con i colossi dell'online

Venerdì 16 Luglio 2021 di Silvia Moranduzzo
Alle libreria il Covid ha fatto "bene"

PADOVA -  Un viaggio in punta di pagina. E chi dice che i padovani durante la pandemia siano stati reclusi in casa? Con il corpo, certo. Ma la mente, quella ha solcato le acque dell’Oceano Atlantico con Achab a caccia di Moby Dick, ha indagato sulle morti al Portello assieme ad Alexander Weisz e ha sofferto la dittatura di Gilead assieme a June Osborne. I padovani nei mesi del Covid hanno riscoperto il piacere di leggere.

Un piacere che non hanno abbandonato nemmeno con le riaperture, come dimostrano le librerie.

I DATI
«Temevamo una perdita del 30-40% durante il 2020  - dice Antonio Zaglia, presidente di Ali Confcommercio–. E invece è andata meglio di quanto pensassimo. Secondo le statistiche nazionali, che ricalcano anche la realtà padovana, nei primi sei mesi del 2020 il 46,3% dei librai ha visto un aumento dei clienti. Ovviamente a volare è stato il commercio online, quello fisico ha risentito delle chiusure, specialmente quelle dei centri commerciali. E a farla da padrone, ancora una volta, sono i colossi dell’e-commerce».
A fare la differenza sono stati due elementi: l’intraprendenza dei librai e gli sconti. «Un libraio che ha mantenuto i contatti con i clienti organizzando webinar o proponendo consegne a domicilio ne ha beneficiato molto. Diciamo che è stato necessario reinventarsi, essere innovativi – continua Zaglia –. E tutte quelle agevolazioni come la Carta del docente, “18app” e via dicendo hanno dato una mano anche alle librerie indipendenti che sono un presidio sociale e di cultura importante. Questo mese è partita un’iniziativa proprio per aiutare gli indipendenti: Ali ha creato un portale simile a marketplace in cui i librai possono inserire i titoli che hanno in magazzino. Un modo anche per spingere l’editoria locale che spesso resta indietro, nascosta dai colossi».

L’INCREMENTO
La percezione è che la voglia di leggere non sia volata via con le riaperture. «La riscoperta del libro resterà, ne sono certo – sostiene Zaglia –.  C’è anche voglia di diventare librai: in Veneto hanno aperto tre nuove librerie. Al nostro master che insegna come gestire una libreria abbiamo il doppio di iscritti rispetto agli scorsi anni e ci sono arrivate già richieste per il 2022. Questo lavoro attira soprattutto i giovani e le donne».

LE SCELTE
Ma cosa hanno letto i padovani chiusi in casa con il virus che bussava alla porta? Il genere principe è la narrativa e i due romanzi trainanti del 2020 sono stati scritti da donne: “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci (Editrice Nord) e “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin (E/O). Quella narrativa di introspezione, di analisi, diversa dal classico romanzo. Quella narrativa che fa guardare dentro sé stessi, perfetta per trascorrere lunghi pomeriggi in casa in lockdown. Ma hanno visto un boom anche i manuali, soprattutto di cucina e giardinaggio, e l’editoria per bambini. La pandemia ha anche contribuito a far scoprire il proprio talento letterario: al concorso Amazon Storyteller, concorso dedicato a storie inedite giunto alla seconda edizione, hanno partecipato anche scrittori esordienti padovani. «È in forte crescita anche l’audiolibro: prima si ascoltava in auto, ora sta andando molto in famiglia – sottolinea Zaglia –. A volte si ha voglia solo di chiudere gli occhi e farsi trasportare dalla voce dentro una storia. Aumenta anche la vendita di e-book ma non tanto da spaventare l’editoria cartacea: 15 anni fa ci siamo tutti preoccupati ma abbiamo visto che la crescita è stata molto lenta e la carta resta l’acquisto preferito».

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