Molestie a un ragazzo disabile, riesce a fuggire e si nasconde tra l'erba. Arrestato 44enne

Mercoledì 11 Ottobre 2023 di Serena De Salvador - Luisa Morbiato
Il momento dell'arresto a Montà

PADOVA - Attimi di terrore e un'esperienza scioccante lunedì sera per un giovane disabile di Montà, che ha subito le pesanti molestie di un uomo marocchino di 44 anni che vive in zona.

Dopo aver incrociato per strada il ragazzo, di circa trent'anni, il nordafricano approfittando della sua condizione lo ha baciato e palpeggiato. Poi avrebbe infastidito anche un'altra passante e infine aggredito i carabinieri intervenuti su richiesta della prima vittima. Arrestato per violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale, il 44enne ieri è comparso in tribunale. Nonostante la convalida dell'arresto è stato rimesso in libertà e tornerà in aula il 17 ottobre.

LA RICOSTRUZIONE
Erano le 21.30 di lunedì quando il ragazzo ha incontrato, all'altezza del distributore di carburante tra Montà e Ponterotto, il nordafricano. Il giovane per hobby ripara biciclette e, in buona fede, ha chiesto al 44enne se ne volesse una. L'altro ha detto di sì, ma ha aggiunto che per pagarla sarebbero dovuti andare a casa. Prima però ha voluto finire una bottiglia di birra che aveva con sé e in quel frangente ha attirato il ragazzo in una zona appartata tra alcuni alberi lungo la strada. «Ingenuamente l'ho seguito perché pensavo volesse pagare la bici» ha poi raccontato ai carabinieri la vittima.
Invece tra gli arbusti si è consumato l'abuso. Il 44enne ha baciato il giovane, cercando di abbassargli i pantaloni e palpeggiandolo. «Mi sono opposto, ho detto di no, ma lui continuava» ha poi raccontato la vittima. Il ragazzo, terrorizzato, è riuscito a sfuggire saltando sulla sua bici e pedalando a tutta velocità inseguito dal marocchino. È riuscito a seminarlo andando a nascondersi sul retro del distributore di benzina, acquattandosi tra l'erba. Da lì ha chiamato la madre e i carabinieri.

L'INTERVENTO
Una pattuglia del Nucleo radiomobile è arrivata sul posto poco dopo. Il ragazzo ha dato una descrizione precisa dell'aggressore che è stato rintracciato poco lontano, dopo che avrebbe infastidito per strada anche un'altra passante. Il trentenne lo ha poi riconosciuto senza ombra di dubbio. Il marocchino però ha dato non poco filo da torcere ai carabinieri, opponendosi con violenza al controllo tanto da guadagnarsi un arresto per resistenza, oltre che per violenza sessuale. Il nordafricano ieri è comparso in tribunale per la convalida del fermo: ottenuti i termini a difesa, si tornerà in aula il 17 ottobre. Nel frattempo l'uomo resta a piede libero.

LA TESTIMONIANZA
Dopo l'aggressione ad accompagnare la vittima in caserma lunedì notte sporgere denuncia è stato Claudio Vesentini, presidente dell'associazione "Montà Attiva onlus" e membro della Consulta di quartiere, subito avvisato dell'accaduto. «Ancora un'aggressione dopo quella accaduta a mio figlio qualche mese fa e ad altri residenti nel quartiere ha commentato , sempre a opera dei soliti noti. Si tratta di una famiglia a cui è stata data una casa, anche se sembra che ora abbiano lo sfratto. Non è la prima volta che registriamo episodi violenti in quartiere: è stato picchiato mio figlio, una ragazza è stata malmenata. Per fortuna stavolta il ragazzo è riuscito a scappare e i carabinieri sono arrivati subito». Vesentini spiega di aver informato l'amministrazione e la Consulta senza risultati: «la Consulta ha costituito il tavolo sicurezza ma non è mai stato convocato, ho interpellato più volte l'assessore Bonavina perché in quartiere c'è un campetto da calcio non utilizzato che ci avevano promesso di trasformare in area verde a disposizione dei ragazzi, invece nulla è cambiato. Ho inviato al Comune una lettera aperta su quel che è accaduto lunedì sera».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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