La Bassa padovana perde due medici di base. In pensione Baù e Ivis, punto di riferimento del territorio

Domenica 25 Dicembre 2022 di G.Z.
Medici di base della bassa in pensione

PADOVA - Medicina di base: Antonella Baù e Stefano Ivis vanno in pensione dal primo gennaio. La Bassa perde due punti di riferimento per migliaia di pazienti, dislocati tra Baone e Villa Estense.

Dopo decenni di servizio ininterrotto, Baù e Ivis appendono lo stetoscopio al chiodo e si congedano dei loro affezionati assistiti. Sempre in prima linea, tenaci, sorridenti e dotati di un umorismo guascone: hanno curato le malattie del corpo prendendosi cura dell'animo della persona. E non si sono mai tirati indietro, soprattutto nel drammatico periodo della pandemia. Antonella, 69 anni, segue Baone e Rivadolmo dal 1982: 40 anni in cui la dottoressa ha visto l'evoluzione della medicina di famiglia e della società del ridente borgo collinare. Ora che si ritira, i pazienti fanno quasi a gara per poterla vedere un'ultima volta. Chi può, perché i casi difficili sono tanti e la dottoressa Baù deve gestire anche chi è alle prese con patologie complicate e dolorose. Per la sua abnegazione, il Comune ha già deliberato di conferirle una benemerenza, che le verrà consegnata in occasione di un evento pubblico il prossimo gennaio. Sarà sostituita dalla dottoressa Cristina Bigotto. Dichiara il sindaco Francesco Corso: «Ad Antonella va il nostro sentito ringraziamento, soprattutto per il bene che ha saputo fare a tantissimi nostri concittadini».

In pensione dopo 35 anni, il dottor Ivis

Dopo 35 anni, si congeda anche Stefano Ivis, attualmente in forze a S. Elena e Villa Estense. Il suo è stato un percorso tutto interno alla Bassa: S. Urbano, Vighizzolo e casa di riposo di Este. «Il nostro territorio è fatto di paesi piccoli e lontani tra loro - spiega - ma ho trovato grande capacità dei pazienti di fare rete. In questi anni, il lavoro è cambiato tanto e abbiamo visto l'esplosione della diagnostica per immagini. Siamo tanto longevi, ma non sempre in salute». Difficoltà a cui i medici di base devono fare fronte: «Ma la situazione deve essere governata anzitutto pensando all'assetto sociale. Servono modelli più efficienti e politica e professionisti devono fare di più». Nonostante la burocrazia, le corse tra un paesino e l'altro, le 12 ore di lavoro al giorno, Ivis ha sempre considerato il suo lavoro una missione. Lo sostituirà la dottoressa Silvia Rizzato. E ora? «Voglio viaggiare e mettere in acqua le 40 canne da pesca che ho ferme in cantina».
 

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