Maxi bollette: le case di riposo costrette ad aumentare le rette degli anziani

Venerdì 6 Gennaio 2023 di Gabriele Pipia
La casa di riposo Altavita Ira di Padova

PADOVA - Le cause alla radice sono tre: l’aumento dei costi delle materie prime, l’adeguamento dei contratti dei lavoratori e soprattutto le maxi bollette. Il risultato è quasi sempre lo stesso: le case di riposo alzano le rette. In provincia di Padova le strutture sono 37 e la stragrande maggioranza ha già deciso di ritoccare all’insù le tariffe. Molte negli ultimi mesi e altrettante in queste settimane. Da Monselice e Camposampiero, da Padova a Cittadella, lo scenario è sempre lo stesso. Prima della crisi energetica le rette delle strutture oscillavano principalmente tra i 55 e i 65 euro al giorno e ora l’aumento è tra i 3 e i 6 euro al giorno. La forbice va quindi dai 90 ai 190 euro in più ogni mese. In molti casi si arriva dunque vicino ai duemila euro. 
 

IL CALCOLO
«Sì è avverato quello che avevo predetto anche se io temevo aumenti addirittura maggiori» ammette Roberto Volpe, presidente veneto dell’Uripa, l’unione regionale degli istituti per anziani con sede a Padova in via Savelli. «I titolari delle strutture hanno fatto i salti morali ma purtroppo alzare le rette è stato inevitabile. Tutte stanno raschiando il barile. Non è solo un problema di bollette. Pesa moltissimo anche l’inflazione generale. Faccio un esempio: le lavanderie sono attività energivore e ci chiedono dal 15 al 20% in più. E poi i pannoloni: noi ne consumiamo tantissimi e l’aumento è stato del 10%. E così per tutto quanto il resto, dai materiali per le pulizie ai generi alimentari. Ci stiamo adattando al mercato perché ormai alcuni prodotti hanno prezzi irragionevoli. Un esempio? Alcuni tipi di pesce ora costano quattro volte tanto e abbiamo dovuto cambiare». 
«Ci stanno mancando i sostegni che ci aspettavamo dalla Regione e dallo Stato. Intanto quasi tutte le strutture hanno chiuso il bilancio in perdita e c’è chi è arrivato a perdere anche due milioni di euro. La casa di riposo è come un condominio pieno di famiglie: c’è il rischio di vedere lo stesso scenario anche nel 2023». 
 

I DIPENDENTI
L’altro grande nodo riguarda la carenza di infermieri e oss. «Con gli infermieri siamo riusciti a tamponare parte dell’emergenza grazie all’arrivo di dipendenti dall’estero - spiega Volpe -, ma gli oss e le oss non si trovano più. Ormai quasi nessuno vuole fare questo mestiere. Gli stipendi sono di 1.200-1300 euro e mediamente sono stati alzati, ma la situazione non cambia. Io stesso conosco ragazze giovani che si sono licenziate per andare a fare altro. Ormai possiamo cavarcela solo con persone che arrivano da altri Paesi e hanno fame di lavoro». 
 

IL PRESIDENTE
Stefano Bellon, noto medico di famiglia padovano, è presidente della casa di riposo Altavita Ira che conta 480 ospiti tra via Beato Pellegrino e Selvazzano. «I consumi sono aumentati del 25-30% e va tenuto in considerazione anche l’adeguamento del contratto di lavoro del comparto sanitario che ha portato a nuove classificazioni e conseguenti aumenti retributivi - ragiona Bellon -. Abbiamo aumentato le rette di 3 euro al giorno e non si poteva fare altrimenti. Intanto abbiamo a che fare anche con la gravissima carenza di operatori sanitari e infermieri: è questa oggi la nostra difficoltà più grande. Le maestranze a disposizione sono poche mentre le attività da fare sono in continuo aumento visto che abbiamo sempre più ospiti con patologie croniche».
 

IL SINDACALISTA
Michele Roveron, segretario della Cisl funzione pubblica, conosce bene tutti questi problemi. «La situazione delle case di riposo è drammatica, abbiamo fatto precise richieste alla Regione e contiamo che il 2023 possa essere davvero l’anno decisivo per arrivare alla riforma delle Ipab a partire dall’allineamento tra pubblico e privato per quanto riguarda la tassa regionale Irap».
«La carenza di personale si sente moltissimo e il problema dell’aumento dei costi ricade sulle famiglie con l’aumento delle rette. La situazione è molto preoccupante - chiude Roveron - e rischia di portare altre conseguenze sociali. Bisogna sostenere le case di riposo. Non c’è più tempo». 
 

Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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