Sulla scrivania del direttore Alessandro Santoianni è arrivato il conto.
I NUMERI
Tre euro e mezzo al giorno in più per sopravvivere ai rincari dell’energia. Per le famiglie degli ospiti delle case di riposo vorrà dire spendere circa 100 euro in più ogni mese. E se ci sono strutture - come l’Umberto I di Pordenone - che stanno ancora attendendo qualche giorno prima di decidere se applicare o meno la crescita delle rette giornaliere, la maggior parte delle direzioni ha invece già deciso, d’accordo con i consigli di amministrazione. Il conto è stato fatto sull’ultima bolletta, leggermente inferiore a quella precedente ma pur sempre esosa.
«Ci basiamo su quanto sta succedendo in Veneto - ha spiegato ad esempio Rossano Maset, della casa di riposo di Sacile -: nella regione che confina con la nostra gli aumenti sono già scattati e si parla di 5-7 euro al giorno per ogni posto letto occupato. Sarà il minimo aumento possibile per far fronte al costo dell’energia che utilizziamo per far andare avanti la struttura. Gli aiuti della Regione ci sono ma non bastano».
IN FRIULI
Da Mortegliano a Latisana, passando per Udine e poi rientrando in provincia di Pordenone tra Azzano Decimo e Pasiano, la mappa dei rincari include la maggior parte delle strutture per anziani. Quelle che fino a poche settimane potevano sembrare solo fosche previsioni, adesso sono decisioni prese sulla base di bilanci da chiudere. «Siamo anche noi nella stessa situazione - è la spiegazione che dà Fabrizio Scomparin, a capo delle strutture di Pasiano e Azzano (fino a fine anno, poi prenderà in mano Cavasso Nuovo e Sequals, ndr) ma anche - in Friuli - dio quelle di Latisana e Mortegliano -. Credo che il rialzo delle rette di tre euro al giorno per ogni posto letto sia il minimo che ci dobbiamo aspettare in questo momento storico. La media sarà di cinque euro». Speriamo che la Regione metta in campo ulteriori azioni a supporto delle strutture per il prossimo anno».
IL PROBLEMA
La verità sta anche altrove. Le case di riposo nella stragrande maggioranza dei casi sono strutture ormai datate, di certo non pensate per le energie rinnovabili. In passato non si è mai investito sul fotovoltaico «perché costava troppo», come ammettono gli stessi direttori delle residenze per anziani. Adesso qualche contributo c’è, anche da parte della Regione. Ma, chiude sempre Scomparin, «serve un’iniezione di denaro più importante per quanto riguarda gli investimenti sulle rinnovabili».
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