PADOVA - Un duro e puro del no mascherina. A 16 mesi dallo scoppio della pandemia di Coronavirus c'è evidentemente ancora chi non ci sta a portare il dispositivo secondo le disposizioni anti contagio. Il comportamento negazionista è costato ad un venticinquenne, B.A. residente a Padova, la denuncia a piede libero per il reato di interruzione di pubblico servizio. Il fatto è avvenuto in treno, mercoledì, una delle ultime corse della giornata, lungo la tratta Padova-Bassano del Grappa (Vicenza).
Poco dopo la partenza del regionale 1654, in carrozza vari viaggiatori hanno notato che il giovane non indossava la mascherina. Se da lunedì prossimo all'aperto non sarà più necessaria, con l'attenzione al distanziamento sociale, fino ad allora la regola ne dispone l'utilizzo. Ancor più in spazi ristretti quali quelli di un treno. Negli spazi chiusi rimarrà comunque l'obbligo della protezione delle vie aeree. Più di qualche passeggero ha chiesto al venticinquenne di indossare la mascherina. Lui nulla. Imperterrito. Viso scoperto. Così è stato avvisato il capotreno. Intanto ecco sfilare via alcune stazioni con salita e discesa di persone. A vuoto ogni tentativo di fargli rispettare la disposizione anche da parte del responsabile del convoglio. Così è stato chiamato il pronto intervento 112 dei carabinieri. Il treno è giunto nella stazione di Cittadella e qui sono intervenuti gli uomini dell'Arma, nello specifico una pattuglia dell'Aliquota radiomobile. Da parte del personale ferroviario B.A. è stato invitato più volte a scendere. Non volendo indossare il dispositivo di protezione individuale obbligatorio, a tutela degli altri passeggeri, questo è quanto prevede la procedura.
Ne è nata una discussione che ha fatto accumulare 25 minuti di ritardo al treno sull'orario di marcia, con tutte le conseguenze del caso.