Padova. Figli di due mamme, la Procura generale: «La decisione del tribunale va annullata, Giordani non ha rispettato la procedura»

Il tribunale di Padova aveva dichiarato inammissibile il ricorso della Procura locale contro la decisione del Comune di iscrivere all'anagrafe i bimbi con due mamme

Martedì 19 Marzo 2024 di Nicola Munaro
Mamme arcobaleno

PADOVA - Adesso i reclami ci sono tutti, alcuni firmati dall'Avvocatura dello Stato e altri dalla Procura Generale di Venezia, unite a chiedere alla Corte d'appello del Veneto di annullare la decisione con cui a inizio mese il tribunale di Padova dichiarava inammissibile il ricorso della procura euganea contro la decisione del Comune di iscrivere all'anagrafe padovana i bambini e le loro due mamme, quella biologica e quella - per dirla con il linguaggio della legge - "d'interesse". Reclami che sono in punta di diritto, che non entrano nel merito (come non faceva la decisione del Collegio padovano) e che, spiegano dall'avvocatura dello Stato, sono stati fatti per tutelare la legge dal momento che il sindaco Sergio Giordani avrebbe agito al di fuori di quanto previsto. Ma se la questione è in diritto, l'effetto della sentenza è quello di blindare - per il momento - l'iscrizione delle mamme arcobaleno all'anagrafe di Padova.

Udienza in tempi brevi

Anche per questo dalla Corte d'Appello confermano che nonostante sia fitto e già instradato il calendario quotidiano delle udienze, la discussione del reclamo presentato dall'avvocatura dello Stato (per conto del ministero dell'Interno) e della Procura generale verrà messo in agenda il prima possibile con l'obiettivo di evitare lungaggini su un tema da affrontare a tutti i costi per dipanare i dubbi. Proprio ieri, infatti, sul tema è arrivato il monito del presidente della Consulta Augusto Barbera, che ha auspicato ci sia «un intervento del legislatore che tenga conto del monito relativo alla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso» per evitare iniziative dei sindaci che siano dissonanti una dall'altra nello stesso Stato. Nella sua relazione, Barbera ha sottolineato come non si possa «non manifestare un certo rammarico per il fatto che nei casi più significativi il legislatore non sia intervenuto, rinunciando ad una prerogativa che ad esso compete, obbligando questa Corte a procedere con una propria soluzione».

Il reclamo

Da un punto vista giudiziario, i reclami contro la decisione di Padova riguardano soprattutto la parte secondo cui non spettava al pm (nel caso l'allora procuratore aggiunto Valeria Sanzari, ora in procura a Venezia con lo stesso ruolo) che tutt'al più avrebbe potuto nominare un curatore. Il dicastero guidato da Matteo Piantedosi non molla il punto e sostiene che per un atto simile c'è tutta una procedura da seguire che il Comune di Padova non ha rispettato e quindi il nome della "madre d'interesse" vada cancellato dall'anagrafe, in nome di una corretta procedura.

Il timore

Per loro, battezzate durante i giorni caldi della protesta come le "mamme arcobaleno" c'è il timore che anche Venezia segua il destino della Corte d'Appello di Milano dove la sentenza che apriva alle iscrizioni dei bambini con genitori dello stesso sesso (a Milano, anche i bimbi con due papà) era stata rovesciata in secondo grado dopo l'impugnazione. Una paura che fa sostenere a loro come i loro figli siano di nuovo in bilico, nemmeno due settimane dopo aver festeggiato il diritto di avere due mamme. A favore delle due mamme, anche il Comune di Padova che da quando sono state impugnate le prime iscrizioni, non si è mai sottratto a mettere a registro le famiglie arcobaleno, arrivando (al momento) a 41 atti nero su bianco all'Ufficio di Stato Civile. «Continuerò a iscrivere finché non ci sarà una legge che me lo impedisce e stabilisce come ci sia un figlio di serie A e uno di serie B» erano state le parole del sindaco Giordani il giorno nel quale era stata pubblicata la sentenza.

Che, seppur tecnica, parlava della necessità di veder comunque salvaguardato l'interesse del minore e il "diritto del figlio alla stabilità della relazione, pur se costituita in mancanza di legame genetico coi genitori". Tutti temi che, a breve, andranno di nuovo di fronte a un giudice. 

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