Malore nel sonno, Fabio trovato morto a 60 anni: da 40 era paralizzato dopo un infortunio

Martedì 14 Novembre 2023 di Lorena Levorato
Fabio Stefani

VIGONZA - Malore nel sonno: Fabio Stefani è morto dopo 40 anni dall’infortunio che l’aveva reso invalido. Lo scorso 28 ottobre Fabio aveva compiuto 60 anni e da 40 era invalido dopo essere caduto da un tetto mentre si trovava al lavoro in un cantiere insieme al padre.

Una vita dura e difficile, passata tra visite e accertamenti e terapie per il dolore, che però Fabio, grazie al suo carattere comunque vivace e solare, ha sempre affrontato con tanta serenità e forza, nonostante l’infortunio l’avesse costretto su una sedia a rotelle ad appena 20 anni.

LA SOFFERENZA

Ieri mattina il fratello minore Christian, che vive nella casa accanto e che da quando i genitori sono mancati si è preso cura di Fabio, l’ha trovato riverso a terra, esanime, con accanto il cellulare nella sua abitazione a Pionca. «Mio fratello nelle ultime settimane non stava bene, purtroppo. E stamattina quando sono passato da lui l’ho visto steso per terra e penso che abbia avuto un infarto durante la notte – racconta Christian -. Forse si è svegliato e ha sentito di star male e voleva chiedere aiuto e così si è allungato verso il comodino per prendere il cellulare e dev’essere caduto. Infatti, accanto a lui, c’era il telefonino. La vita con mio fratello è stata davvero ingiusta: dopo il grave infortunio ed una vita passata in carrozzina, a ottobre, pochi giorni prima del suo compleanno, gli era stato diagnosticato un melanoma con metastasi. I medici ci avevano dato poche speranze e pochi mesi di vita. E invece se n’è andato anche prima. Mi auguro solo che stanotte non abbia sofferto perché lo aveva già fatto, e tanto, in tutti questi 40 anni». 

IL PRECEDENTE

Era il 1983 e Fabio aveva 20 anni; il giorno dell’infortunio si trovava sul tetto di un asilo a Trento dove stava realizzando la coibentazione della copertura insieme al padre, contitolare della ditta Isocaf di Vigonza, quando forse per un piede in fallo è caduto; un volo di tre metri che l’ha paralizzato. Dopo 70 giorni di coma Fabio si era risvegliato ma aveva perso l’uso delle gambe. 
«Dopo la morte della mamma, da sei anni Fabio aveva frequentato il Centro Disabili Motori di Camposampiero: gli piaceva molto andare ed è stato per lui un toccasana dopo essere stato per 35 anni accudito in casa. Mi raccontava che faceva un sacco di cose e che aveva anche formato un gruppo di amici con cui gli piaceva passare il tempo e quando tornava a casa, aspettava con ansia il giorno dopo per tornarci. Nelle ultime settimane, per via del melanoma, non era più andato e mi chiedeva continuamente quando sarebbe potuto tornare. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli operatori che sono stati sempre eccezionali con lui, e li ringrazio tutti. Gli hanno regalato una nuova vita e mio fratello era come rinato». 
L’ultimo saluto a Fabio verrà celebrato giovedì alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Pionca.

Ultimo aggiornamento: 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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