Cambia l'addizionale comunale Irpef: tre scaglioni di reddito ed esenzione fino a 15mila euro

Giovedì 9 Novembre 2023 di Alberto Rodighiero
Cambio aliquote

PADOVA - La maggioranza trova l'accordo sulla rimodulazione in senso progressivo dell'addizionale Irpef ma per i redditi bassi il risparmio sarà di poco superiore ai 10 centesimi al mese.

Lunedì 13 novembre il consiglio comunale sarà chiamato a discutere e approvare la delibera di revisione dell'imposta comunale. Una revisione che fa seguito ad una mozione promossa la scorsa primavera da Coalizione civica. Il documento aveva lo scopo di rivedere l'addizionale seguendo una logica ben precisa: chi più ha più paga, superando quindi l'attuale meccanismo con l'aliquota unica fissa allo 0,7%.

I DETTAGLI
Dopo un confronto di maggioranza durato qualche settimana ieri è arrivata la sintesi. Martedì scorso la proposta è stata anche sottoscritta dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Mantenendo invariata la soglia di esenzione a 15mila euro, la proposta prevede quattro scaglioni di reddito con diverse aliquote: da 0 a 15 mila euro aliquota 0,69% (che però viene azzerata dall'esenzione), da 15.001 a 28.000 euro aliquota allo 0,69%; da 28.001 a 50.000 euro aliquota allo 0,79% e oltre i 50 mila euro aliquota dello 0,80%.
Al momento sono previste quattro aliquote, di cui due uguali in vista della semplificazione prevista nella manovra del governo, che porterà gli scaglioni da quattro a tre. Così facendo il Comune sarà da subito pronto ad adeguarsi alla normativa nazionale, accorpando i primi due scaglioni.

GLI ESEMPI
In sostanza con questa proposta le persone con un reddito tra 0 e 15mila euro, che a Padova sono oltre 60.000, continueranno a essere esenti. Le persone che vedranno una diminuzione dell'imposta, ovvero i redditi tra 15.001 e 31.000 euro sono circa 50.000. In teoria il beneficio dovrebbe riguardare solo chi non supera i 28mila euro ma, in virtù di una serie di calcoli legati a detrazioni e scaglioni, il beneficio, arriva, appunto, fino ai 31mila euro.
I cittadini con un reddito superiore ai 50 mila euro, che sono poco più di 44.000, vedranno un progressivo aumento di Irpef ma comunque contenuto, se si considera che un reddito di 100mila sosterrà una spesa di circa 5 euro in più al mese.
Calcolatrice alla mano, però, i benefici per i redditi più bassi saranno quasi impercettibili. Chi, per esempio, dichiara 16mila euro, oggi paga un'addizionale da 112 euro all'anno, nel 2024 pagherà 110,4 euro e risparmierà dunque 1,6 euro ovvero 0,13 euro al mese. Non va meglio per un reddito di 25mila euro che, in 12 mesi potrà contare su un risparmio complessivo di 2,5 euro.
Se con l'aliquota unica allo 0,7% il gettito era di 24,4 milioni di euro, con la nuova formulazione si arriva a 25,5 milioni di euro ovvero 1.1 milioni in più, necessari per garantire l'erogazione dei servizi comunali.

LA POSIZIONE
«Abbiamo raccolto le indicazioni del consiglio comunale per trasformare l'aliquota unica in più aliquote progressive secondo un principio di equità e solidarietà ha commentato ieri l'assessore ai Tributi Antonio Bressa -. Per le singole persone l'importo dell'addizionale Irpef comunale cambierà di poco, ma in questa fase di restrizione del potere di spesa della popolazione diamo comunque un segnale di attenzione ai redditi medio bassi considerando che fino a 31mila euro di reddito c'è un abbassamento del prelievo e che il reddito medio dei padovani è di poco superiore ai 24mila euro. È significativa la piena adesione dei maggiori sindacati a questa impostazione ispirata dal principio costituzionale di progressività».

IL POPOLO ARANCIONE
«Siamo soddisfatte del recepimento dell'istanza che da tempo Coalizione Civica porta all'attenzione: il sostegno ai servizi comunali tramite un'imposizione Irpef progressiva. Questa è la novità introdotta dalla rimodulazione: contribuisce di più chi ha più reddito hanno concluso le consigliere arancioni Marta Nalin e Chiara Gallani - Non possiamo nascondere come la scelta del governo di ridurre gli scaglioni sia una scelta che pesa sui redditi medio bassi e mette dei limiti al lavoro fatto, andando in direzione contraria proprio rispetto a quel principio di progressività previsto in Costituzione e finalmente introdotto a Padova».
 

Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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