Lite per gli spazi del luna park a Monselice, assessore insultato: «Pretendo delle scuse, altrimenti niente giostre»

Uno dei giostrai ha urlato «pedofilo» durante una tesa riunione per decidere la collocazione delle attrazioni

Giovedì 12 Ottobre 2023 di Giovanni Brunoro
Le giostre a Monselice

MONSELICE (PADOVA) - È scontro aperto tra i giostrai e l'amministrazione. L'assessore Stefano Peraro: «Uno di loro mi ha dato del pedofilo in municipio.

Se non riceverò una lettera ufficiale di scuse, nessuna giostra metterà piede a Monselice». Atmosfera tesissima in città a poco meno di 20 giorni dall'inizio della Fiera del Santi.

Il braccio di ferro

La ragione del contendere è la collocazione delle giostre del luna park, che anche quest'anno saranno sparse per tutto il centro, piazza Mazzini compresa. L'amministrazione ha deciso così. Il nuovo Campo della fiera, invece, sarà solo parzialmente occupato dalle attrazioni e la scelta non è piaciuta agli esercenti. La ragione, però, è la delicatezza dell'asfalto drenante che ora ricopre lo spazio. Dopo vari incontri permeati di tensione, nella mattinata di martedì si è consumato un episodio che potrebbe portare ad una rottura insanabile. La racconta così l'assessore Peraro: «I giostrai si sono presentati in sala consiliare in 35. Dovevano discutere con l'architetto incaricato del piano della sicurezza, questioni puramente tecniche visto che il mio ruolo politico era esaurito. Ma non volevano sentire ragioni e chiedevano solo il Campo della fiera. Hanno addirittura minacciato che, per protesta, vi sarebbero entrati con i camion lasciandoli in sosta. Ad un certo punto, mi sono stancato e ho comunicato che l'amministrazione abbandonava la riunione». In quel momento si sarebbe consumato l'irreparabile: «Uno di loro si è alzato in piedi e mi ha gridato "pedofilo". Sono pronto a querelarlo». Ma c'è di più, perché Peraro è pronto ad una ritorsione collettiva in grado di cambiare radicalmente gli scenari: tutti i giostrai presenti in sala consiliare devono sottoscrivere una lettera di scuse ufficiali, altrimenti quest'anno il luna park non si farà.

La lettera di scuse

È dispiaciuto Adriano Rossi, 76 anni, presidente della sezione Triveneto di Anesv (Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti). Molti lo conoscono per essere il titolare del "leggendario" Tagadà, che dal 1978 attira i giovani più impavidi della sagra. «Ogni tanto qualcuno va fuori di testa - ammette sconsolato - Siamo tutti rimasti male da quanto è accaduto. Non saprei dire chi sia il responsabile, perché in quel momento stavo chiacchierando con un vigile. Probabilmente è un collega con cui non ho mai parlato». Rossi apprezza gli sforzi di Peraro: «Non so se fosse il caso di ristrutturare il Campo della fiera, ma l'assessore era riuscito a farci avere qualche metro in più in quello spazio. Voleva agevolarci. Certo è che siamo sempre stati là e ora ci sparpagliano. È spiacevole». Gli esercenti avevano già rifiutato lo spazio di via Piave, considerandolo troppo decentrato e poco sicuro: «Ci sarebbero stati i fili dell'alta tensione sopra il prato». Rossi ha già dato mandato all'Anesv di spedire un'e-mail di scuse all'assessore. Se sarà sufficiente, è tutto da vedere. 

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