Inquinamento, limiti sforati 144 giorni a Padova. Legambiente: «Alla Prandina serve un parco, non un parcheggio»

Ginestri: «Alla Prandina meglio fare un parco dove la terra venga usata per far crescere gli alberi e non per ospitare grandi parcheggi sotterranei»

Martedì 3 Gennaio 2023 di Gabriele Pipia
Inquinamento sempre alto, le richieste di Legambiente

PADOVA - Tre giorni fa il Comune aveva messo le mani avanti: «Negli ultimi 20 anni gli sforamenti sono stati dimezzati, abbiamo già raggiunto risultati importanti e continueremo a migliorare». Intanto però il nuovo anno si apre con una situazione ancora molto preoccupante sul fronte dell'inquinamento: nell'intero 2022 a Padova le centraline Arpav hanno registrato 144 giorni di aria inquinata al di sopra dei limite di legge: più di uno su tre. Lo scenario è stato dipinto da Legambiente nel report ufficiale diffuso ieri mattina, proprio nelle stesse ore in cui l'Arpav comunicava la proroga dell'allerta rossa in città: almeno fino a domani continuerà ad essere vietata la circolazione di tutto le auto vecchie fino alle Euro 5 Diesel.

La situazione

Il confronto con gli ultimi anni è decisamente negativo, anche prendendo in esame l'epoca pre-pandemia: 27 giorni di sforamento in più del 2021, 3 in più del 2020, 40 in più del 2019, 43 in più del 2018.

I giorni fuorilegge per Pm10 ed Ozono complessivamente sono stati 144 nel 2022, 117 nel 2021, 141 nel 2020, 104 nel 2019 e 101 nel 2018.

A parlare è Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova. Il primo ragionamento è sull'ozono: «È un inquinante che si manifesta nei mesi soleggiati. Quest'anno ha fatto registrare 77 giorni di superamenti del limite di legge mentre erano stati 60 nel 2021, 61 nel 2020, 40 nel 2019 e 70 nel 2018. Per legge non possono essere più di 25 all'anno. Il 2022 è l'anno più inquinato degli ultimi 10 per quanto riguarda l'ozono, a causa dell'estate torrida con pochissime piogge che avrebbero potuto disperderlo: una della tante conseguenze della crisi climatica in atto». Non va meglio sul fronte del Pm10, analizzando le cinque centraline Arpav. «Nel 2022 i giorni di superamento del limite sono stati 67, 57 nel 2021, 80 nel 2020, 61 nel 2019 e 60 nel 2018. Per legge non possono essere più di 35 all'anno. Nel 2022 il maggior numero di superamenti sono stati registrati nella centralina di via Internato Ignoto: 75. Seguono quella all'Arcella e Granze di Camin con 70, infine Mandria e via Carli con 60 giorni fuorilegge».

Le richieste di Legambiente

«L'aria di Padova è consecutivamente fuorilegge da quando Arpav monitora Ozono e Pm10, 22 anni per quest'ultimo. L'inquinamento cronico di cui soffre la città richiede risposte efficaci - aggiunge Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova - a partire dall'offerta di alternative al traffico automobilistico che congestiona la città. È dunque molto importante il dibattito che si è riaperto proprio in questi giorni sul futuro dell'ex caserma Prandina, con la proposta del sindaco di realizzare un auditorium, un parco e un parcheggio sotterraneo».
«Se l'idea dell'auditorium ci lascia perplessi, perché temiamo che un'opera così importante rischi di soffocare il parco multifunzionale previsto dal percorso partecipato di Agenda 21 e dal Piano degli Interventi, quello che più ci preoccupa al momento è il tema del parcheggio sotterraneo. Se si trattasse di un grande parcheggio da 500 posti auto come quello progettato dall'associazione AmoPadova che rivendica la paternità della proposta del sindaco, si tratterebbe di un salto indietro di almeno 10 anni nel dibattito sulla mobilità sostenibile in città. Nel frattempo - chiude -, grazie ai fondi del Pnrr, sono state finanziate le nuove linee del tram e diverse tratte della bicipolitana, proprio per offrire soluzioni diverse ai parcheggi in centro, che non risolvono il problema del traffico e anzi lo aumentano. Alla Prandina è meglio fare un parco per tutte le stagioni, dove dare spazio ad attività culturali e non solo, ma soprattutto dove la terra venga usata per far crescere le radici degli alberi e non per ospitare grandi parcheggi sotterranei». Un messaggio spedito al sindaco ma anche all'assessore all'Ambiente Ragona, che di Legambiente è stato il presidente. Per la maggioranza il futuro della Prandina resta un nervo scoperto. 

Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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