L’inflazione supera il 12% in un anno, Ascom lancia l’allarme: «E’ un dramma, subito un intervento»

Giovedì 17 Novembre 2022 di Alberto Rodighiero
L’inflazione supera il 12% in un anno, Ascom lancia l’allarme: «E’ un dramma, subito un intervento»
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PADOVA - Rispetto a un anno fa, il costo della vita in città ad ottobre è aumentato 12,1%. Rispetto a settembre, poi, si registra un +3% e l’Ascom suona il campanello d’allarme: «La situazione ormai è drammatica». Per capire che i prezzi in città sono letteralmente schizzati alle stelle, non servono le statistiche, basta fare la spesa, pagare una bolletta o fare il pieno al distributore e ci si accorge che tutto è rincarato e non solo rispetto ad un anno fa, ma anche rispetto a qualche settimana addietro.
A certificare una tendenza che nei mesi si va via via consolidando sono, però, i dati relativi all’inflazione di ottobre 2022 riferita alla città di Padova elaborati dal settore Programmazione, controllo e statistica. Dati in cui in cui si rileva, appunto che la variazione tendenziale (annua) è pari a 12,1% e quella congiunturale (mensile) è +3%. A livello nazionale l’Istat comunica che la variazione tendenziale (annua) è pari a +11,8% e quella congiunturale (mensile) è +3,4%. Ancora una volta, a essere determinanti rispetto a questo aumento dei prezzi in città sono i costi di gas e petrolio schizzati letteralmente alle stelle. 

I PUNTI CRITICI
Rincari che hanno registrato un’ impennata proprio a fine febbraio con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non è affatto un caso, infatti, che la voce “Abitazione, acqua, elettricità, combustibili” abbia registrato una aumento pari al 54,8% (22,2% su base mensile). Numeri impressionanti si registrano poi sul fonte energia elettrica e del gas. Numeri che hanno preso forma e sostanza nelle bollette che anche i padovani continuano a ricevere da mesi. La prima, così, in un anno è aumentata 174,8% (56,2% su base mensile), il secondo del 96,9% (31,6% su base mensile).
Più contenuto, ma comunque molto pesante o, è il rincaro dei carburanti. Il gasolio, per esempio, ha registrato un +18%. A preoccupare, però, sono anche i costi delle materie prime alimentari: olio e grassi +25,4%, verdura +33,9%, riso + 31,8%, farina +24,8%, carni +12,9%. A quanto pare, però, il rincaro generalizzato delle materie prime sta avendo delle ripercussioni un po’ su tutti i prezzi di listino.
L’aumento del costo del legno, per esempio, ha impresso un +13,7% alla voce “Mobili e arredi, tappeti e altri rivestimenti per pavimenti”. Numeri che preoccupano, e non poco, i commercianti alle prese con le famiglie, che complice il caro bolletta che intercetta buona parte degli stipendi, sono sempre meno propense a fare acquisti. 
IL COMMENTO
«Un’inflazione al 12 e passa per cento non è una statistica, è un problema enorme» ha tuonato ieri il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin. «Un costo dell’energia che, in un solo mese – ha rincarato la dose il presidente – aumenta del 22,2% e in un anno del 54,8 è un macigno che pesa sull’intero sistema produttivo e commerciale. Ovviamente, a cascata, segue tutto il resto con l’alimentare che supera il 15% ed è un problema per le famiglie». 
Ma Bertin ci tiene a fare anche dei distinguo. «Non vi è dubbio – è il suo ragionamento – che esistano sacche di speculazione come esistono sacche di “resilienza . É il caso del pane che aumenta sì del 17,6% o dei prodotti di pasticceria che salgono del 13,8%, ma tutto questo a fronte dei costi dell’energia di cui abbiamo detto e della farina che cresce del 24,8%.

Questo significa che il commercio sta assorbendo una parte significativa degli aumenti – ha concluso - Un trend che non potrà durare a lungo e che il governo deve contrastare con ogni mezzo».

Ultimo aggiornamento: 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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