Davide e Alberto, morti sulla strada, stesso tragico destino. Le famiglie li descrivono così

Lunedì 20 Giugno 2022 di Michelangelo Cecchetto
Alberto Moretti, a sinistra, e Davide Ceccato, a destra

ALTA PADOVANA - Due famiglie, due comunità, stanno vivendo identiche tragedie.

La scomparsa a causa di un incidente stradale, di due giovani. Non si conoscevano, ma come sottolineano familiari ed amici, erano ragazzi per bene, laboriosi, che si stavano affermando e costruendo il futuro a piccoli, ma precisi passi. Nel dramma c'è una sorta di filo rosso che lega i destini dei due ragazzi. Entrambi sono mancati a pochi metri dalle loro abitazioni, a poche ore di distanza l'uno dall'altro.

Gli incidenti

Alle tre della notte tra venerdì e sabato, a Grossa di Gazzo, a bordo del suo Fiat Doblò, è uscito di strada autonomamente Davide Ceccato di 26 anni. È spirato poco dopo il ricovero all'ospedale di Cittadella. Lavorava nell'azienda di famiglia che commercia legna da ardere. Era secondogenito. Il sinistro è avvenuto in via Bassanese, Strada provinciale 26, a poco più di cento metri dall'ingresso della sua abitazione dove stava rientrando. Alle 11 di sabato a Galliera Veneta, Alberto Moretti, 21 anni, era a bordo della sua Ducati Monster. Era partito da casa, duecentocinquanta metri, e percorreva in direzione nord via Strada degli Alberi. Una Hyundai Tucson che stava effettuando una svolta a sinistra per entrare nel centro moda Smart, ha invaso parzialmente la corsia. La signora quarantenne alla guida ha detto di non averlo visto. L'urto frontale è stato potente, poi il volo e la caduta sull'aiuola all'interno del parcheggio del centro acquisti altrettanto devastante. Vana ogni manovra di soccorso. Mani pietose ieri hanno portato sul punto dov'è spirato il giovane, alcuni mazzi di fiori, dei lumini, ed una sua foto con un biglietto.

Il dolore delle famiglie

Alberto era figlio unico e lavorava come tecnico nell'azienda Duetti Packaging della quale il padre Fabio è contitolare. Due le sedi nella cittadina. «C'è ancora la sua valigia da disfare, era rientrato sabato dopo una trasferta di alcuni giorni», indica mamma Federica seduta sul divano nel grande soggiorno con in un angolo il bagaglio. Accanto a lei c'è il marito Fabio, con la coppia parenti ed amici, essenziali per sostenere l'elaborazione di un lutto così profondo qual è la perdita di un figlio e in questo caso unico. «Albi era un ragazzo tanto buono - lo ripete più volte e non sono solo parole che ogni madre direbbe, lo testimoniano tutti a cominciare dai colleghi d'azienda - Non si meritava assolutamente questo. Lui aveva la famiglia, il lavoro, la fidanzata, nient'altro. Era assieme a lei da sette anni. L'otto luglio si laurea e lui voleva farle una grande sorpresa. Sabato stava proprio andando a comprare l'anello e glielo avrebbe dato dopo la cerimonia chiedendole di fidanzarsi. Lei era il suo amore. Alberto era un ragazzo semplice - continua mamma Federica - umile, buono come il pane, mi creda. Lui non andava in discoteca, stava qui in casa, invitava gli amici, stava qui. Adesso invece...».
Dolore composto e molto riservato per la famiglia di Davide, papà Valentino, mamma Wanda e le sorelle Vanessa e Lisa, condiviso con la comunità di Grossa che si sta accingendo agli ultimi preparativi per la festa patronale che comincia nel fine settimana. Davide era uno dei collaboratori nell'organizzazione per la parte relativa soprattutto all'area giovani. «Proprio sabato avrebbe dovuto cominciare l'allestimento della zona giovani - spiega Diego Muraro responsabile del Comitato sagra - Siamo tutti profondamente colpiti da quello che è successo, spiazzati. Impossibile bloccare la manifestazione anche per motivi contrattuali con gli artisti che interverranno. In questi giorni decideremo però come modificarla, di certo ci sarà uno striscione per ricordare Davide. Lui era una forza importante per la riuscita dell'evento - sottolinea Muraro - oltre all'allestimento, seguiva poi il bar-ristorazione nel chiosco». Le date delle esequie di Davide ed Alberto verranno fissate in questi giorni al termine delle pratiche legali, una volta ottenuto il nulla osta della magistratura. La loro improvvisa e tragica scomparsa ha colpito profondamente non solo le comunità di appartenenza, ma anche tutta l'Alta Padovana.

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