Imprenditrice in auto seguita da una Bmw grigia: «Ho avuto paura, mi armerò»

Giovedì 28 Maggio 2020 di Cesare Arcolini
Sandra Giolo

NOVENTA/SAONARA - «Sono stata seguita da due individui da Noventa fino alla mia azienda, a Villatora di Saonara. Adesso ho paura e non escludo di farmi il porto d’armi». A parlare è Sandra Giolo, imprenditrice di successo che già lo scorso 5 dicembre è finita suo malgrado alla ribalta delle cronache per aver subito nella sua villa di via Cucchetti un furto da 60 mila euro tra gioielli, contante e altri oggetti di valore. L’ex consigliera comunale ha voluto raccontare la disavventura capitata sabato sera a partire dalle 18,30. «Sono uscita da un negozio di Capriccio di Vigonza. Sono salita sulla mia Audi Q5 per tornare in azienda a Villatora. Giunta in via San Marco, a Noventa, sono stata sorpassata da una Bmw station wagon grigia con due persone a bordo. L’automobilista ha fatto una manovra piuttosto strana visto che di fatto mi ha tagliato la strada e si è posto davanti a me. Non ci ho fatto troppo caso, ho superato l’ostacolo e ho proseguito per la mia strada».

«Affiancata al cancello»
Naturalmente la scena non è passata inosservata a Giolo che ha cominciato a guardare negli specchietti retrovisori per capire se quella Bmw sospetta facesse altre manovre anomale. «Mi hanno seguito a breve distanza e, nonostante cercassi di accelerare e prendere strade secondarie, non sono riuscita a seminarli. Ho iniziato ad avere paura, ma sono riuscita a non perdere la necessaria lucidità». L’epilogo dell’inseguimento è avvenuto attorno alle 19 nel piazzale dell’azienda di autotrasporti dell’ex consigliere comunale in via Irpinia, a Villatora. «Quando mi sono fermata e ho azionato il telecomando per aprire il cancello elettronico - ha proseguito - i due sospetti si sono fermati al mio fianco. Istintivamente ho tirato fuori il cellulare per fotografarli e loro hanno tirato su la mascherina per nascondersi il volto. Poi sono fuggiti a tutta velocità facendo perdere le proprie tracce».

«Forse volevano rapinarmi»
La targa e il modello del mezzo sono ora nelle mani dei carabinieri che stanno sviluppando tutti gli accertamenti del caso. Che intenzioni avevano? «In un primo momento pensavo fossero interessati alla mia auto, poi però ho riflettuto e ho pensato che rubare un’auto in pieno giorno, nel traffico cittadino, sarebbe stata impresa comunque azzardata. Sono più convinta che volessero rapinarmi. Avranno avuto massimo trent’anni, ho chiaro nella mente i loro tratti somatici e sarei in grado di riconoscerli». Le indagini degli investigatori dell’Arma stanno procedendo a fari spenti proprio per non trascurare alcun dettaglio. Azioni di questo tipo ricordano molto da vicino le rapine avvenute negli anni scorsi ai danni di commercianti cinesi che dopo essere usciti dall’azienda della zona industriale venivano seguiti fino a casa e rapinati.

Potrebbero essere malviventi vicini alla malavita nomade, ma non ci sono al momento riscontri sufficienti per confermarlo. «Sono un’imprenditrice onesta, una moglie e una mamma. Non ho mai fatto del male a nessuno. Sto pensando di uscire per qualche tempo accompagnata per evitare ulteriori brutti incontri. Ho la consapevolezza che se mi fossi fermata con l’auto in qualche zona appartata, sarebbe potuto capitarmi qualcosa di brutto».

Ultimo aggiornamento: 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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