«Riparto con l'home restaurant: cucino in casa per i clienti i prodotti che coltivo»

Giovedì 15 Aprile 2021 di Silvia Moranduzzo
Marco Zannin

TERRASSA - Una nuova avventura, un'esperienza diversa dal solito. Questo ha pensato Marco Zannin, titolare dell'azienda agricola L'Almolaro di Terrassa Padovana e insegnante di cucina, riguardo la sua iscrizione alla piattaforma Home Restaurant. È il primo nella provincia di Padova a gettarsi in questo nuovo progetto. 
«Ne ho sempre sentito parlare spiega e mi è sembrato il miglior filo conduttore tra la parte agricola della mia attività e quella ristorativa casalinga». Non si tratta di un ristorante convenzionale. È obbligatorio prenotare e c'è un numero massimo di ospiti, senza contare che non si può svolgere tutti i giorni della settimana, perchè la legge consente un massimo di tre giorni. Sul campanello va inserita la dicitura home restaurant e prima di iniziare l'attività è necessario darne comunicazione in questura.

Al momento del pagamento vengono emesse ricevute non fiscali se il conto è al di sotto di 77 euro, se superiori si applica una marca da bollo. 

POLEMICHE
«È un'esperienza, molto diversa da un esercizio pubblico - continua Zannin - In un esercizio pubblico come un ristorante chiunque può entrare e consumare, se si fa home restaurant no. È come entrare in una casa privata, nella cucina di qualcuno. So che circolano alcune polemiche ma credo che se si seguono le regole questo genere di attività non vada a incidere sul mondo della ristorazione». 
L'Almolaro nasce nel 2015 e con il tempo l'azienda agricola è cresciuta. Al momento però, a causa della pandemia, non si possono ospitare persone a mangiare, almeno fino a che non si tornerà in zona gialla. Quindi l'attività si concentra sulla consegna e sull'asporto. I prodotti sono i più vari: si va da frutta e verdura, anche di varietà antiche, a conserve e confetture, pasticceria da colazione e grandi lievitati come panettoni e colombe, per arrivare alla pasta fresca e alla pizza schiacciata preparata con lievito madre e condita con prodotti di stagione. 
«Il menù varia molto a seconda del periodo, dato che usiamo tutti prodotti stagionali dice il titolare Tutto è prodotto da noi e se abbiamo bisogno di qualcosa lo prendiamo dalle aziende vicine, facciamo rete con le imprese del territorio per garantire sempre la qualità più elevata. In questo periodo proponiamo per esempio ravioli con ripieno di patate, speck di anatra che facciamo noi e caciotta, oppure rocher di fegatini cioè fegato d'anatra cotto a bassa temperatura e glassato con cioccolato, poi avvolto nelle nocciole tostate. Essendo insegnante di cucina questa è la mia passione, cerco di trasformare un prodotto semplice in qualcosa di elaborato».
Alla piattaforma Home Restaurant Zannin si è iscritto da poco e i suoi progetti si sono arenati a fronte dell'aumento dei contagi. Ma non tutto è venuto per nuocere: «Ho avuto più tempo per sistemare i locali, pensare bene al menù e capire meglio come gestire l'esperienza. Partiamo in prima, è dura ma confido che ce la faremo. Ora come ora non riuscirei a gestire un ristorante vero e proprio. Vi ho lavorato come dipendente e so che la gestione è impegnativa, non è semplice come spesso fanno vedere in televisione. Mi piaceva tuttavia l'idea di cimentarmi con una cucina mia, mettere in pratica nella mia azienda agricola ciò che insegno nei corsi di cucina. E così mi sono iscritto a Home Restaurant, si concilia bene con i miei tempi di lavoro e le mie esigenze». 

 

Ultimo aggiornamento: 13:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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