Uccisa dalla gastroscopia con perforazione del duodeno, medico prosciolto. «Linee guida seguite perfettamente»

Sabato 6 Aprile 2024 di Marco Aldighieri
PRONTO SOCCORSO - Muore dopo una gastroscopia per setticemia

ROVOLON - Nessun colpevole per la morte di Nicoletta Bettucchi la 64enne redattrice di Neri Pozza Editore e residente con il marito a Rovolon. Il Gup Laura Alcaro ha sentenziato il non luogo a procedere nei confronti del gastroenterologo Filippo Pelizzaro, 34 anni originario di Dolo ma residente ad Albignasego.

Il medico è stato di fatto prosciolto dall’accusa di omicidio colposo. Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ne aveva chiesto il rinvio a giudizio. 


I FATTI
Nicoletta venerdì 10 settembre del 2021 si era recata a Padova all’ospedale Civile per sottoporsi a colonscopia e gastroscopia in sedazione. Un esame invasivo dell’apparato digerente, ma nella maggiore parte dei casi per nulla pericoloso per il paziente. Invece nel caso della redattrice qualcosa è andato storto. La donna, una volta terminata la visita è rientrata nella sua abitazione di Rovolon, e poco dopo ha iniziato a sentirsi male. 
La 64enne è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Nicoletta è stata sottoposta a una tac e le è stata diagnosticata una lesione al duodeno: la prima porzione dell’intestino tenue. È stato così deciso di ricoverare la paziente per sottoporla a una operazione con l’obiettivo di ridurre il danno all’apparato digerente. Ma nulla è cambiato, anzi il quadro clinico è andato peggiorando tanto da costringere i medici a un secondo intervento nella speranza di strappare alla morte Nicoletta. Purtroppo anche il secondo tentativo è stato inutile, e la 64enne è finita intubata in rianimazione. All’alba di lunedì 13 settembre il suo cuore ha cessato di battere. 


LE INDAGINI 
La Procura ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo il giovane medico. Pelizzaro si è laureato all’Università di Padova e specializzato in malattie dell’apparato digerente con il massimo dei voti all’UOC Gastroenterologia Azienda-Ospedale Università di Padova. Ha poi conseguito il Diploma Nazionale di Competenza in Ecografia clinica, mentre si è specializzato in gastroenterologia nel gennaio del 2019. 
Secondo l’accusa il medico, quel giorno, nell’usare l’endoscopio per la gastroscopia ha spinto troppo con forza lo strumento perforando un diverticolo della paziente nel duodeno. In un secondo momento poi non avrebbe seguito una tac, per appurare il buon esito dell’esame. Ma il Gup ha sposato in pieno la linea della difesa con l’avvocato Lorenzo Locatelli: il medico ha seguito alla perfezione le linee guida, inoltre come previsto dalla riforma Cartabia il giudice ha deciso di non rinviarlo a giudizio perchè mancava la certezza della condanna. 
 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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