PADOVA – Stretta sui clandestini in città, grazie all’attività del locale Ufficio Immigrazione che, in 7 giorni, ha eseguito 10 provvedimenti di Espulsione emessi a carico di cittadini extracomunitari irregolarmente presenti a Padova, 4 dei quali relativi a detenuti o arrestati in flagranza di reato e processati per direttissima.
Sei gli stranieri accompagnati per essere trattenuti presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri e 3 quelli muniti di Ordine del Questore a lasciare il Territorio Nazionale entro 7 giorni; 1 straniero irregolare, invece, è stato direttamente rimpatriato nel proprio Paese d’Origine.
In particolare, è stato rimpatriato un cittadino albanese del 1991, destinatario di una Espulsione come Misura Alternativa alla detenzione, detenuto presso la casa Circondariale di Padova dove stava scontando una pena pari a 1 anni e 4 mesi.
Il 19 marzo, inoltre, è stato espulso ed accompagnato al CPR di Roma, un cittadino marocchino classe ’73, scarcerato per fine pena dalla Casa di Reclusione di Padova, dove ha scontato una condanna a 18 anni per omicidio poiché, al culmine di un litigio per futili motivi con la coniuge, nonostante la presenza del figlio di circa due anni in una stanza attigua, l'aveva uccisa con oltre 100 coltellate su tutto il corpo.
I Poliziotti di Quartiere, inoltre, hanno rintracciato in piazzetta Gasparotto, l’algerino del ’79 noto a questi Uffici come l’autore di numerosi furti avvenuti all’interno delle attività commerciali presenti nel centro storico di Padova, già sottoposto a precedente espulsione. Riconosciuto dagli agenti, è stato nuovamente espulso ed accompagnato al CPR di Potenza. Pluripregiudicato per reati di furto aggravato, possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli, rapina, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento, ricettazione, oltraggio e resistenza.
È stato, infine, sottoposto ad espulsione ed accompagnato al CPR di Bari, un cittadino marocchino del 1996, arrestato per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, per aver opposto resistenza reagendo con violenza agli agenti che procedevano al controllo nei pressi dei Giardini dell’Arena lo scorso 23 marzo. Lo stesso risulta avere alcuni precedenti penali e di polizia a carico per produzione e traffico di sostanze stupefacenti, incendio doloso, violenza e resistenza a un P.U., porto armi od oggetti atti ad offendere, lesioni personali, deturpamento, falsa attestazione a un P.U. invasione terreni ed edifici.
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