PONTE SAN NICOLO' (PADOVA) - Adriano Scandellari, 57enne ingegnere di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova, è tra i dispersi a seguito dell'esplosione avvenuta ieri alla centrale idroelettrica di Bargi, sull'Appennino bolognese.
Chi era Adriano Scandellari, disperso a Bargi
Scandellari si è laureato all'Università di Padova in Ingegneria elettrica ed elettronica e lavora all'Enel dal 1993. Da qualche tempo il suo ufficio era a Mestre, in via Torino, ed è stato inviato spesso all'estero dall'azienda. Alla fine dello scorso anno ha ricevuto il titolo di Maestro del Lavoro dal Presidente della Repubblica.
Scandellari e la moglie sono ben inseriti nella comunità, la consorte è la direttrice del coro e spesso e volentieri partecipano alle attività della parrocchia. Due persone molto attive e benvolute.
Il lavoro alla centrale sul lago di Suviana
Scandellari era stato assunto in Enel insieme a Gabriella Lanni, dipendente della società e sindacalista per la Flai Cisl. «Abbiamo saputo ieri pomeriggio (martedì, ndr) attraverso i canali interni dei ragazzi che lui era lì - racconta la sindacalista e collega - I primi whatsapp li ho visti poco prima della 18. Purtroppo penso che per com'è fatta la centrale, cioè a pozzo, è un po' difficile, che lo ritrovino vivo, ma noi speriamo che succeda un miracolo: stiamo aspettando notizie». Per alcuni periodi lei e l'ingegnere di Ponte San Nicolò hanno collaborato: «Tutti hanno sottolineato che era il riferimento nazionale per il mestiere che faceva - ha detto Lanni - È un tecnico di livello per la regolazione degli alternatori e le prove di rete. Unico rimasto in Italia di una vecchia scuola, in un servizio che è stato esternalizzato da Enel e che non c'è più. Scandellari è disponibile, cooperativo, un tecnico preparato e senza eguali. Bisogna capire cosa è andato storto e dov'è avvenuta l'esplosione. Mi sembra la Thyssen del 2024, è una tragedia immane».
Comunità in appresione
«Non c'era più quell'amicizia fatta di frequentazioni, ma ogni tanto ci si incontrava e i tempi di quando eravamo compagni di banco al liceo scientifico Nievo riemergevano sempre dai cassetti della memoria». L'ultima volta che Adriano Scandellari e l'assessora alle Politiche abitative del Comune di Padova, Francesca Benciolini, si sono sentiti è stato qualche giorno fa. «Mi ha mandato un messaggio in occasione del mio compleanno - racconta l'assessora - Ci siamo scambiati qualche messaggio, nulla di più. Non mi ha detto che era lì, non lo sapevo. L'ho scoperto ieri (martedì, ndr) quando la notizia ha iniziato a diffondersi». Sul suo legame con Adriano Scandellari, Benciolini ha anche firmato un post sul proprio profilo Facebook per esprimere la sua vicinanza alla famiglia dell'ingegnere: «Quando le tragedie hanno il volto di un amico la ferita si allarga. E fa male», le sue parole affidate ai social. Per poi tracciare di lui un profilo a voce: «È una persona molto intelligente, solidale, disponibile e creativa: sono le tre cose di Adriano che mi porto dentro - ha proseguito l'assessora, che ha confermato come tutto il Comune di Padova segua la tragedia - Non si era mantenuta la frequentazione ma capitava di vedersi. Insieme avevamo lavorato negli organi collegiali della scuola, creando anche un gruppo politico di dibattito interno al Nievo».
«Alla sua famiglia e ai suoi affetti esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza. Siamo in costante contatto con le autorità competenti e Enel per avere aggiornamenti sulle operazioni di ricerca e soccorso in corso» le parole del sindaco di Padova, Sergio Giordani. «Invitiamo - continua il primo cittadino - tutta la comunità di Ponte San Nicolò e di Padova a unirsi in un pensiero comune di speranza e supporto per Adriano e per tutti coloro che sono coinvolti in questa tragica situazione».