PAOVA Arturo Lorenzoni, pronto a correre come candidato dello schiaramento alternativo a quello del centrodestra, sull'ipotesi si dice entusiasta: «Se Crisanti volesse mettersi in gioco gli lascio volentieri spazio - ha spiegato il vicesindaco uscente di Padova ai microfoni di Antenna 3 Veneto -, io lo conosco da prima dell'emergenza Covid, ha competenze talmente forti che sarebbe una perdita per tutti se abbandonasse il suo settore. Ma se desse la sua disponibilità a mettersi in gioco io sarei felice e credo sarebbe una cosa straordinaria per la nostra regione».
Dopo le aperture di Lorenzoni però il direttore del laboratorio di Microbiologia dell'Università patavina non ha commentato. E lo stesso Lorenzoni torna sul tema: «Zaia e i suoi stiano tranquilli: nessuno abdica. La mia battuta sul professor Crisanti era, evidentemente, un modo per rilevare, ancora una volta, quanto il suo lavoro, contrariamente a quello che oggi dice il presidente della Regione, sia stato e sarà determinante per il Veneto».
Il candidato presidente del centrosinistra in Veneto aggiunge: «Il Veneto ha bisogno di chiarezza, non di giochetti di potere tra correnti di partito. Tutta la propaganda di queste ore è una manovra di Zaia per assumere la leadership della Lega e estromettere Salvini dalla corsa a futuro candidato premier. Non a casa la prima ad attaccare è una consigliera della Lista Zaia» (Silvia Rizzotto ndr).
Per Lorenzoni, i commenti di Rizzotto sono «anche un modo, provocatorio, per spostare l'attenzione da quella 'macchina del fango' che il tam tam interno ai potentati regionali ha avviato contro Crisanti, colpevole di aver detto la verità su quanto successo nella nostra Regione.
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