Ex infermiera investita e uccisa: il pirata della strada patteggia due anni

Giovedì 11 Gennaio 2024 di Marco Aldighieri
Gabriella Beltramello investita e uccisa mentre era in bicicletta

PADOVA - La sera del 7 di maggio di due anni fa, al volante della sua Alfa Romeo Giulietta, ha investito e ucciso l'ex infermiera in bicicletta Gabriella Beltramello di 73 anni. Il 24enne G.B., queste le sue iniziali, ieri mattina, 10 gennaio, davanti al Gup Claudio Marassi ha patteggiato due anni con la sospensione condizionale della pena. Quel giorno non si era nemmeno fermato a soccorrere l'anziana, ma era scappato.
Si è costituito, tre giorni più tardi, ai carabinieri di Cittadella. «Non mi sono accorto di nulla, poi ho avuto troppa paura e non mi sono presentato» ha detto ai militari.

Il giovane, a cui è stata sospesa la patente per due anni, dovrà partecipare a un corso di educazione stradale organizzato dall'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada.

L'INCIDENTE
Quel sabato di maggio, verso le 18, Gabriella è uscita di casa in sella alla sua bici per andare dal figlio Francesco e trascorrere un po' di tempo con i nipotini. Poi, alle 21.30, quando il figlio è rientrato dal lavoro, l'ex infermiera ha ripreso la sua bici per tornare a casa dove la stava attendendo il marito Pierangelo. Ma nella sua abitazione di Cittadella non c'è mai arrivata. Intorno alle 10 di sera stava percorrendo via Casaretta, una strada a quell'ora con poco traffico, quando all'improvviso all'altezza del numero 103 è stata tamponata dall'Alfa guidata dal 24enne di Padova. L'impatto con la bicicletta è stato importante, ma il ragazzo non si è fermato e ha proseguito la sua corsa.
L'anziana, disarcionata dalla bici, è stata trovata agonizzante, con una profonda ferita sulla gamba sinistra, a terra sul ciglio della carreggiata da altri automobilisti di passaggio. Sul posto è intervenuta un'ambulanza del Suem 118 e la pensionata è stata trasportata in ospedale. All'alba dell'8 maggio del 2022 Gabriella Beltramello è deceduta a causa delle numerose ferite interne riportate nell'investimento.

LE INDAGINI
Nel frattempo, i carabinieri del Nucleo radiomobile di Cittadella, intervenuti sul luogo dell'incidente per svolgere gli opportuni accertamenti, hanno trovato a terra uno specchietto retrovisore sul quale erano riportati codici e sigle che hanno permesso agli inquirenti di risalire ad un'Alfa Romeo Giulietta. Anche i filmati di alcune telecamere di sorveglianza private, installate nella zona, hanno confermato il passaggio di un'Alfa Romeo Giulietta bianca all'ora dell'incidente.
Dalla relazione tecnica effettuata dell'ingegnere Gherardo Fais, perito nominato dal pubblico ministero Luisa Rossi titolare delle indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente, è stato dimostrato che data la luce posteriore accesa, i catadiottri sui pedali e l'abbigliamento di colore chiaro, "la ciclista fosse visibile per il conducente dell'autovettura ad una distanza di almeno 50 metri" e ancora che "il conducente dell'auto viaggiava ad una velocità di almeno 53 km/h dove vige il limite di 30 km/h". Tre giorni più tardi il 24enne G.S. ha deciso di consegnarsi ai carabinieri della compagnia di Cittadella e ha ammesso di essere stato lui a investire l'ex infermiera in bici.

L'ANALISI
I familiari di Gabriella si sono rivolti a Giesse Risarcimento Danni, specializzata nella gestione di incidenti stradali mortali. «Il conducente della Giulietta ha omesso di prestare soccorso alla ciclista ferita nello scontro da lui stesso provocato. Si è allontanato dalla zona del sinistro come se niente fosse e si è presentato in caserma, dai carabinieri di Cittadella, soltanto la sera del 10 maggio, tre giorni dopo l'accaduto, accompagnato dai genitori ha sottolineato Domenico Caon della sede Giesse di Rosà Incidenti come questo non dovrebbero mai accadere, ma soprattutto non si deve mai scappare di fronte alle proprie responsabilità alla guida, anche se si è giovani e spaventati. Ora, un'intera famiglia piange la morte di Gabriella, una morte che si sarebbe potuta evitare prestando maggiore attenzione e rispettando il limite di velocità».
 

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