Covid, si svuota la terapia intensiva: dopo 10 mesi nessun malato grave

Giovedì 28 Aprile 2022 di Elisa Fais
La terapia intensiva dell'Azienda ospedaliera di Padova

PADOVA - La terapia intensiva dell’Azienda Ospedale Università è Covid-free. Ieri, per la prima volta da dieci mesi a questa parte, in via Giustiniani si registrano zero pazienti positivi in gravi condizioni. Lo annuncia il direttore generale Giuseppe Dal Ben, che però invita ancora alla prudenza.

«É il dato più bello, perché racconta di un miglioramento, anche se è ancora flessibile e instabile – commenta il manager della sanità – Nelle prossime ore potrebbe già cambiare, ma l’augurio è di rimanere così.

Lo zero lo avevamo trovato il 20 giugno 2021, ritorniamo dopo quasi un anno a rivedere la luce. Rimane il fatto che ci sono altri sei pazienti Covid in terapia sub-intensiva». La rianimazione centrale diretta dal dottor Ivo Tiberio, che da sempre accoglie i pazienti positivi, può momentaneamente tirare un sospiro di sollievo. All’inizio dell’estate 2021 non si sono visti ricoveri Covid in area critica a Padova per dieci giorni di seguito. Poi, seppur con alti e bassi, il numero è iniziato a salire.


DISSERVIZI INFORMATICI
Nelle scorse ore i farmacisti, i medici di medicina generale e alcuni servizi dell’Ulss 6 hanno accusato un blocco momentaneo dei sistemi informatici. Diverse le segnalazioni arrivate nella giornata - tra ricette dematerializzate non funzionanti e programmi software non utilizzabili - ma nel tardo pomeriggio la situazione è tornata alla normalità. I disservizi sono avvenuti anche nel resto del Veneto, a causa del cambio di accesso al dominio delle piattaforme socio-sanitarie.


LA PANDEMIA
Intanto l’andamento della pandemia nel padovano si conferma stabile. «Ad oggi ci sono 12.711 positivi al tampone: nell’ultima settimana si registrano 103 casi in più, l’aumento è appena dell’1% - chiarisce Dal Ben - non vediamo ancora la caduta della curva. A seguito del ponte festivo, tra martedì e mercoledì, è arrivata un’impennata di nuovi casi con 2.233 infezioni». Facendo il confronto temporale, un mese fa a Padova c’erano 15mila casi, mentre un anno fa si contavano 4.498 positivi. «Ancora una volta abbiamo molte positività nella popolazione e scarsa domanda a livello ospedaliero – aggiunge Dal Ben - complessivamente abbiamo 74 ricoverati per Covid, di cui 42 asintomatici positivi al tampone di pre-ricovero». Calano anche i contagi tra il personale sanitario: sono a casa 132 persone, nei periodi più critici si era arrivati a superare le 300 positività. Si aggiungono poi altri 112 dipendenti assenti perché non vaccinati.
EPATITE PEDIATRICA
Al momento sono quattro i piccoli ricoverati positivi in Pediatria, ma non c’è solo il Covid a colpire i bambini. Ora l’allerta è massima per le epatiti acute di origine misteriosa. Tre i casi sospetti segnalati nel padovano. Si tratta di un bambino di un mese e un ragazzino di 10 anni, già dimessi dalla Pediatria d’urgenza di Padova e un altro di 2 anni dimesso dalla Pediatria di Camposampiero. «Sono in contatto con i colleghi dell’Inghilterra, dove si sta verificando un’ondata di casi – spiega la professoressa Patrizia Burra, direttrice dell’unità Trapianto multiviscerale - ancora non si sa con certezza cosa faccia scattare questa epatite, tra le ipotesi c’è una variante epatotossica dell’adenovirus che colpisce da sempre i bambini. Sono più a rischio quelli sotto i cinque anni».
 

Ultimo aggiornamento: 16:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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