Il dopo Covid all'insegna degli eventi: per ripartire già 200 tra sagre e fiere

Giovedì 10 Marzo 2022 di Serena De Salvador
La fiera di Camposampiero

PADOVA - Dopo due anni di stop quasi totale, le Pro Loco padovane hanno eletto il 2022 ad anno della piena ripartenza e il 70% delle sagre che animano i paesi sono già in fase di programmazione. Non senza qualche inevitabile timore legato all'impennata dei costi energetici, delle materie prime e del cibo, ma la voglia del mondo del volontariato di tornare a rimettersi in gioco è tanta. E i due anni di difficoltà e perdite imposte dal Covid sono diventati anche un modo per rinnovare gli statuti, aggiornare le pratiche e formare i volontari.
Oggi le Pro Loco in provincia sono 92, contano quasi 10mila volontari iscritti e ogni anno organizzano centinaia di eventi, sia quelli propri che quelli in collaborazione con parrocchie, Comuni e associazioni.

Prima della pandemia erano circa 500 l'anno e ora, pur con tutte le cautele del caso, si punta a tornare a grandi numeri. Per ora si parla di circa 200 eventi per questo 2022, di cui circa 140 in fase di programmazione.

LA SPINTA

«Il desiderio di ripartire è tangibile. Lo vediamo non solo fra i volontari e gli iscritti ma anche tra le persone che nelle sedi vengono a chiedere quando riprenderanno eventi e attività, rendendosi disponibili a partecipare e aiutare». A esprimere soddisfazione è Giuseppe Pengo, neo presidente provinciale di Unpli fresco della nomina arrivata lunedì, nonché già presidente della Pro Loco Legnaro. «Vogliamo essere più che positivi: pressoché tutte le manifestazioni tradizionali si stanno già organizzando aggiunge Qualche evento si terrà anche nelle prossime settimane, ad esempio i vari appuntamenti per il Carnevale che erano saltati, poi il grosso si avrà a partire da maggio. Le persone hanno voglia di socialità, di tornare a condividere esperienze e a divertirsi».
Se quindi l'estate padovana sembra destinata a tornare a godere delle amatissime sagre, con realtà capaci di attirare decine di migliaia di persone per volta, è anche vero che la pandemia prima e la situazione ucraina ora impongono delle cautele.

LE ATTENZIONI

«Teoricamente da aprile non vi sarà più lo stato d'emergenza e con esso norme di distanziamento e simili prosegue Pengo La nostra linea però è quella della prudenza. Cercheremo di evitare situazioni di caos, di strafare. Questo sia sul fronte della salute pubblica, sia su quello dei rincari. I repentini aumenti dei costi a cui assistiamo peseranno inevitabilmente anche sulle sagre. Tutte le Pro Loco stanno attentamente valutando i prezzi dei cibi da servire, registrando rincari medi del 25%. Per questo è ancor più importante puntare sulle tipicità locali e a chilometro zero, come abbiamo sempre fatto, specie per contenere l'impatto sulle tasche dei cittadini. Insomma, se dovremo lavorare in modo più contenuto lo faremo puntando comunque sulla qualità».

LE PROSPETTIVE

Il solo primo anno di pandemia era costato alle Pro Loco padovane circa 30 milioni di euro in mancati ricavi. E quello scorso non è stato da meno. Ora l'intento è tornare a regime e le parole d'ordine sono inclusione e coinvolgimento. «Una nostra missione sarà coinvolgere i ragazzi, che hanno subito moltissimo la pandemia conclude Pengo È un dovere per noi adulti lasciare loro spazio, anche affidandogli piccoli ruoli organizzativi, dando fiducia. Solo così si può puntare a un ricambio generazionale che raccolga la preziosa eredità di chi nel volontariato ha passato tanti anni. E poi c'è il progetto regionale E-20 a cui partecipano alcune realtà padovane, che prevede delle sagre senza barriere architettoniche e con un allestimento pensato anche per i diversamente abili».
«Durante il Covid abbiamo investito moltissimo nella formazione, anche digitale, puntando a iniziative online per coinvolgere i cittadini ma anche per formare i volontari aggiunge Fernando Tomasello, presidente provinciale Unpli uscente e ora vicepresidente nazionale Ci siamo preparati per ripartire migliori di prima. Non dimentichiamo che il volontariato non è solo sagre, ma una costante attenzione, valorizzazione e cura del territorio e dei suoi abitanti, un tutt'uno con le tradizioni. E proprio in questo ambito ad esempio si inseriscono le raccolte fondi organizzate durante la pandemia o quelle dei beni destinati alla popolazione ucraina in questi giorni».
 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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