Nas, controlli a tappeto nelle strutture sanitarie: ospedali, stoccaggi di vaccini, case di riposo, guardie mediche

Domenica 7 Febbraio 2021 di Marina Lucchin
Controlli sanitari dei Nas

PADOVA - Per sconfiggere il virus la sicurezza viene prima di tutto. E la sicurezza c’è se si rispettano i protocolli. Per questo i carabinieri del Nas stanno facendo controlli a tappeto in tutte le strutture sanitarie della provincia: dalle case di riposo, allo stoccaggio dei vaccini, dagli ospedali alle Guardie mediche. E proprio la guardia medica di Conselve è stata l’ultimo obiettivo, venerdì, dei militari del Nucleo anti sofisticazioni dell’Arma. 
I militari hanno appurato che il triage viene regolarmente effettuato telefonicamente e che gli spazi e le distanze anti-covid sono rispettate. Insomma, tutto a norma. 
I Nas monitorano anche le strutture in cui vengono stoccati e poi inoculati i vaccini contro il coronavirus.

Nel mirino ci sono in particolare le modalità con le quali vengono conservate le dosi, per accertare che tutte le prescrizioni vengano rispettate.

A TUTTO TONDO 
Nelle ultime settimane i carabinieri hanno visitato praticamente tutte le case di riposo. L’estesa campagna di controllo finalizzata all’accertamento del rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso strutture socio-sanitarie era partita già durante l’estate e le ispezioni continueranno ciclicamente: se emergessero criticità ne verrebbe informata la Procura di competenza (Padova o Rovigo, in base alla zona).

I PRECEDENTI
Già durante il primo lockdown i carabinieri del Nas hanno eseguito controlli per escludere la presenza di prescrizioni carenti per le visite, personale senza competenze specifiche o sottodimensionato, strutture inadeguate, medicinali scaduti. Tutto su incarico del ministro della Salute. Sotto la lente d’ingrandimento, in quel periodo, erano per lo più le strutture dove si era registrato un boom di contagi e decessi, in primis Merlara. Ma anche il Configliachi di Padova e le strutture di Pontelongo, Montagnana e Selvazzano. 
Il nucleo padovano del Nas opera su quattro province: Padova, Verona, Vicenza e Rovigo. I controlli poi sono continuati ampliando sempre di più il bacino: se la scorsa primavera l’attenzione era rivolta particolarmente alle Rsa, in estate si era spostata sulle strutture ricettive e in autunno su piscine e palestre. Ora si aggiungono ospedali, centri per il vaccino e Guardie mediche. 

GLI ANZIANI
L’attenzione è sempre alta nelle strutture di ricovero. D’altro canto i numeri sono impietosi. Tra novembre e gennaio gli ospiti delle strutture socio assistenziali hanno rappresentato il 40 per cento dei decessi Covid registrati in provincia, in totale 755. Durante la seconda ondata il virus si è imposto con tutta la sua aggressività all’interno di alcune strutture. Ci sono voluti due mesi per spegnere il focolaio che nell’ultima settimana di novembre si è abbattuto al Craup “Umberto I” di Piove di Sacco. Nell’Rsa del Piovese, a causa del Coronavirus, hanno perso la vita trentuno ospiti. Particolarmente colpita è anche la casa di riposo di Noventa, tredici i decessi nell’ultimo periodo, dopo che in primavera la struttura era stata una delle poche a rimanere Covid-free. La scia di lutti tocca anche la casa di riposo Don Orione di Trebaseleghe, con ben ventitré decessi. 
Numeri drammatici si riscontrano a Borgo Bassano a Cittadella, dove l’ingresso del virus a inizio novembre ha causato altre sedici vittime. La corsa del contagio ha imperversato anche al Parco del Sole, centro anziani in via Boccaccio, in città. Numerosi casi sono stati individuati all’Oic e a Villa Imperiale, a Galliera Veneta. 
 

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