PADOVA - Mario Negrisolo, "storico" barbiere del centro che dal primo gennaio ha chiuso i battenti del negozio in via Battisti 46, sintetizza così 62 anni di onorata carriera trascorsa lavorando sempre all'interno di saloni nella stessa strada.
«Incominciai a lavorare come barbiere "sotto padrone" a 11 anni, nel 1952, in una bottega in via Battisti vicino all'incrocio con via Zabarella - racconta Negrisolo, che oggi di anni ne ha 73 - Poi nel 1964 acquistai un negozio al civico 53, e dal 1994 sono passato al 46, dove sono rimasto fino al mese scorso». La decisione di andare in pensione è dipesa da motivi di stanchezza legati all'età.
Fra gli aneddoti più curiosi del passato, l'acconciatore ricorda che quando lui era ragazzo tutte le mattine presto si recava in salone una signora per farsi radere la barba in segreto prima dell'apertura delle saracinesche. «L'aspetto più gratificante del mio lavoro è stato il rapporto umano profondo che si creava con molti di loro, per cui diventavo quasi un confessore».
«Con la scomparsa dei vecchi barbieri si perdenderà l'artigianalità del taglio classico da uomo a punta di forbice, e non ci sarà più nessuno che rade le barbe, cosa che noi abbiamo sempre continuato a fare fino a quando abbiamo chiuso bottega».
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Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 13:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Incominciai a lavorare come barbiere "sotto padrone" a 11 anni, nel 1952, in una bottega in via Battisti vicino all'incrocio con via Zabarella - racconta Negrisolo, che oggi di anni ne ha 73 - Poi nel 1964 acquistai un negozio al civico 53, e dal 1994 sono passato al 46, dove sono rimasto fino al mese scorso». La decisione di andare in pensione è dipesa da motivi di stanchezza legati all'età.
Fra gli aneddoti più curiosi del passato, l'acconciatore ricorda che quando lui era ragazzo tutte le mattine presto si recava in salone una signora per farsi radere la barba in segreto prima dell'apertura delle saracinesche. «L'aspetto più gratificante del mio lavoro è stato il rapporto umano profondo che si creava con molti di loro, per cui diventavo quasi un confessore».
«Con la scomparsa dei vecchi barbieri si perdenderà l'artigianalità del taglio classico da uomo a punta di forbice, e non ci sarà più nessuno che rade le barbe, cosa che noi abbiamo sempre continuato a fare fino a quando abbiamo chiuso bottega».
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