Eventi già prenotati, il Centro Congressi incassa un milione prima del completamento

Martedì 12 Ottobre 2021 di Mauro Giacon
Il cantiere del nuovo Centro Congressi di Padova

PADOVA - Vederlo dà una certa emozione. Il portale di Luigi Strazzabosco e Amleto Sartori, quello dedicato agli eroi, sotto il quale ogni padovano che è stato in Fiera è passato almeno una volta nella vita. Perchè immetteva direttamente al palazzo delle Nazioni, l’edificio in ferro e vetro in fondo al viale, abbattuto per far posto al nuovo centro congressi. Ebbene le formelle del portale sono state conservate e proprio su insistenza di Kengo Kuma, il progettista giapponese che ha vinto il bando, è stato ricollocato al centro del podio che si trova alla sommità della scalinata d’ingresso. La struttura che lo sorregge sarà poi rivestita in materiale impermeabile.
Ci passò anche il presidente Luigi Einaudi, all’inaugurazione del 1951. E dopo settantanni l’emozione lievita a considerare lo sviluppo della potenza umana, perchè il nuovo portale lo squadra dall’alto. È fatto in lamiera stirata d’acciaio, sale per 20 metri ed è lungo 60. Questo è il “segno” di Kuma, a incastonare le paraste in legno che sono la specifica stilistica dell’opera, un omaggio alla città d’acque.

L’INAUGURAZIONE
Ma il nuovo centro congressi non vive solo di citazioni, anzi. La “macchina” congressuale sta per partire. All’interno si stanno posando le moquettes, blu per la sala Giotto (ovvio) e beige per la sala Mantegna. «Se non fosse stato per la carenza di materie prime avremmo terminato anche prima» dice Antonio Santocono, presidente di Padova hall (la nuova Fiera) e della Camera di Commercio, principale “azionista” dell’opera. «Purtroppo questo problema tocca anche noi, dai pannelli fonoassorbenti alla finitura in metallo delle poltrone. Dunque dopo i necessari collaudi contiamo di averlo a disposizione per febbraio. Per altro ci consola il fatto che abbiamo già un bell’”ordinato”. Stanno fioccando le prenotazioni per i convegni, abbiamo già venduto eventi per 1 milione di euro. Del resto nessuno al momento può vantare un’opera come questa, nella quale abbiamo puntato molto sulla multimedialità. Basti pensare che abbiamo in sala Giotto un videowall da 133 metri quadrati in alta definizione 4K, la maggior installazione fissa al chiuso in Europa».

QUARTIERE MULTITASKING
È una fiera in pieno rilancio dunque. «Se si legge il nostro piano industriale lo si comprende subito.

Sono arrivati anche 4.3 milioni di euro a fondo perduto come ristoro da una società della Cassa depositi e prestiti dunque la fiera soffrirà meno. Ma la prospettiva è di diventare la cittadella della scienza con il Competence center e la scuola di Ingegneria; della cultura con il palacongressi; e della musica con l’Arena. La prospettiva è farne la quarta piazza della città, viva di giorno e anche di sera, e di portare eventi tutti i giorni, in un continuo dinamismo». A proposito di dinamismo, il cantiere cederà 2.700 metri quadrati alla fiera di Auto e moto d’Epoca a fine ottobre.


LE CARATTERISTICHE
Sono durati 3 anni e mezzo i lavori del nuovo centro congressi da 3500 posti e 27 milioni di investimento soprattutto da parte della Camera di Commercio e in misura minore dal Comune. Sarà dotato di due grandi sale: la Giotto da 1.600 posti, la Mantegna da 1.100, più altre 5 da 150. La rete di imprese vede in testa Vittadello (ora Cogevi spa) per la costruzione e Pedron per le finiture in legno e in ferro. Sono oltre 100mila metri cubi costruiti su una superficie di 15.500 metri quadrati. L’edificio è alto 23 metri, lungo 130 e largo 45. I congressisti troveranno anche un bistrot a piano terra un ristorantino esclusivo ai piani superiori con una zona catering e due bar. Sarà il più grande hub per i congressisti del Veneto.

Ultimo aggiornamento: 18:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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