«Ennio Doris era veneto come noi. Perciò ci piacerebbe tanto comparire nel film che racconta la sua vita e la sua avventura imprenditoriale»: era questo il commento che ieri mattina a Portobuffolè (Treviso) andava per la maggiore sotto alla loggia del Fontego, fra le tante persone che si sono messe in fila, sin dalle 9, per partecipare al casting. Oltre 400 i partecipanti, da tutto il Veneto e dal vicino Friuli. Sono arrivati giovanissimi, ragazze acqua e sapone, donne di mezza età e anche qualche anziano. Tutti con un solo desiderio: superare la selezione ed entrare nel novero delle comparse. Per lavorare poi con il regista Giacomo Campiotti (Fazzoletti rossi, Ognuno è perfetto) nelle scene che saranno girate proprio a Portobuffolè.
L’ASCESA
Un fattore d’appeal è senza dubbio la figura dell’imprenditore veneto, che da semplice bancario è arrivato a creare una delle istituzioni finanziarie più importanti d’Italia e d’Europa. «Era spesso a Tombolo – ricorda Giuseppe che ha accompagnato la moglie – ci veniva quasi ogni sabato. Lo incontravo all’osteria del paese dove andava a giocare a carte. Parlava in dialetto come noi».
In fila, anche a Jesolo, dove il casting si è tenuto in una sala della biblioteca civica, tanti ragazze e ragazzi, facce pulite. L’indicazione rigorosa è niente tatuaggi o strane acconciature. Le scene devono rappresentare il più possibile la comunità di Tombolo dagli anni Quaranta ai Sessanta. «Proprio non mi piace il tatuaggio – sottolinea Licia di Padova, pelle lattea e sguardo azzurro – non ne ho sul corpo, spero di avere una chance». C’è chi è arrivata con gli occhi bistrati ed il rossetto e l’organizzatore le fa togliere il trucco: bisogna essere il più naturali possibile. Arrivano da Verona, Vicenza, Padova, Castelfranco Veneto, San Vendemiano, Conegliano, Fontanelle. Per la maggior parte si tratta di un gioco. «È pur sempre un film su Ennio Doris, sono opportunità che non capitano tutti i giorni» dice Meri Carrer, già la presidente della Pro loco di Vallonto è in fila anche lei insieme alla sua collaboratrice Giulia. C’è chi, come Candido Paladin di Conegliano, si è letto i libri scritti da Doris. «Era una gran bella persona – commenta l’uomo – ha trasmesso valori positivi». Il film sul fondatore di Banca Mediolanum s’intitolerà “C’è anche domani”, come uno dei suoi libri. Più che una biografia, il film racconta che la tenacia conduce a risultati, proponendosi di fare anche educazione finanziaria.
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