La vita di Ennio Doris in un film "firmato" dalla figlia. Gli aneddoti, le parole e i retroscena inediti sul fondatore di Mediolanum

Interno, osteria "da Mea", giorno: ciak, si gira. «Quando entrammo nel bar, in molti erano già seduti. La radio era accesa e sintonizzata sulla radiocronaca della corsa. C'erano le solite due fazioni: i tifosi di Coppi, di cui facevamo parte anche mio padre e io, e quelli di Bartali. Quanta rivalità!». Pare già di vederlo, il piccolo Ennio Doris impersonato da un ragazzino veneto, scelto nel casting di giugno: un tredicenne appassionato di ciclismo che il 30 maggio 1953, tappa Auronzo-Bolzano del Giro d'Italia, viveva una cocente delusione ma al tempo stesso apprendeva una fondamentale lezione. Con una sorprendente rimonta sul Campionissimo, al fotofinish lo svizzero Koblet riuscì infatti a mantenere la maglia rosa, gelando i sostenitori dell'Airone riuniti a Tombolo.