La vita di Ennio Doris in un film "firmato" dalla figlia. Gli aneddoti, le parole e i retroscena inediti sul fondatore di Mediolanum

Giovedì 3 Agosto 2023, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 17:05

IL SOPRALLUOGO


Una vita indubbiamente da film, la sua. Racconta infatti Cristian Andretta, primo cittadino di Tombolo e consulente finanziario di Mediolanum, colosso che ha chiuso il primo semestre 2023 con un totale di masse gestite e amministrate pari a 112,65 miliardi: «Il dottor Doris ha saputo creare un modello internazionale di banca, e ispirare molti imprenditori anche locali, partendo da un'origine molto umile. Il papà Alberto era un piccolo mediatore di bestiame, la mamma Agnese era una casalinga, la sorella Udilla da ragazzina faceva la camiciaia. La sua sliding door è stata una nefrite, che l'ha colpito in quarta elementare: a causa della salute cagionevole, non è andato a lavorare nei campi come sembrava predestinato nell'immediato Dopoguerra, ma ha potuto continuare a studiare, grazie all'aiuto di una zia. Da quello che ci è stato anticipato, questa sua gioventù sarà ricostruita nella parte del film che sarà girata nel nostro paese».


Accompagnato dall'assessore Vanda Marchetti, il regista Campiotti con i suoi collaboratori ha effettuato un sopralluogo negli ambienti delle riprese. «Principalmente rivela il sindaco Andretta si trovano nel borgo di Rondiello, dove quasi tutto è rimasto come allora: la casa natale di Ennio, l'osteria, la curva visibile nell'iconica foto che lo ritrae in bicicletta insieme ai suoi amici. Ma credo che siano stati presi in considerazione, per le scene della sua vita da adulto, anche la villa in cui Doris ha sempre mantenuto la residenza insieme alla moglie Lina, la chiesa parrocchiale in cui i coniugi andavano abitualmente a messa, il bar Centrale che il nostro concittadino frequentava ogni volta che tornava». Per comprare un vassoio dei tramezzini di cui era ghiotto, oltre che per giocare a sgara e a briscolòn, ma mai a soldi: «Quelli preferiva donarli, come i 5 milioni versati sul conto della Regione appena scoppiò l'emergenza Covid. Alla sua memoria, anche di mecenate, dedicheremo la nuova sala comunale della cultura e della tecnologia. I lavori partiranno entro la fine dell'estate e si concluderanno con l'inaugurazione di una statua, per la quale lanceremo un concorso di idee».


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