Padova regno dei capannoni dismessi: sono 1.663, valgono 1 miliardo. «Vanno recuperati»

Secondo un’indagine di Confartigianato, l'operazione potrebbe generare benefici economici per oltre un miliardo di euro

Lunedì 17 Luglio 2023 di Elisa Fais
Padova regno dei capannoni dismessi: sono 1.663, valgono 1 miliardo. «Vanno recuperati»

PADOVA  - La città del Santo è maglia nera per il consumo del suolo. Sono 1.663 i capannoni inutilizzati nella provincia di Padova. Se fossero riqualificati, potrebbero creare una produzione economica di oltre 1 miliardo di euro. Ma 680 risultano difficilmente recuperabili, dal momento che si trovano al di fuori delle aree produttive. Il capannone rappresenta uno dei protagonisti principali attraverso cui si è costruita l’urbanizzazione diffusa che ha profondamente trasformato i caratteri del paesaggio veneto nel periodo compreso tra i primi decenni del secondo dopoguerra e la fine del ventesimo secolo. Un tessuto edilizio che innerva quasi tutto il territorio, e con cui è impossibile oggi non fare i conti.
Il quadro emerge dalla mappatura degli edifici inutilizzati, svolta da Smart Land per Confartigianato Imprese Veneto.

Rispetto alla precedente analisi, svolta dalla stessa società di consulenza nel 2016, sono diminuiti di 220 unità gli immobili produttivi inutilizzati in provincia. Il patrimonio pubblico inutilizzato rappresenta un costo rilevante per gli enti pubblici, oltre che un elemento di disvalore per il territorio in termini di qualità urbana, sicurezza ed in termini sociali, ossia spazi potenziali di interesse sottratti alla comunità per i nuovi bisogni. Intervenire sul riuso funzionale significa creare indotto e tra le azioni possibili c’è l’efficientamento, la ristrutturazione ai fini produttivi, ma anche il rimboschimento o il cambio d’uso. 


IL MANIFATTURIERO
Si tratta di un recupero sicuramente agevolato da una crescita del valore aggiunto del 12% del settore manifatturiero, relativa al periodo di osservazione 2016-2021 (non sono ancora disponibili i dati Istat relativi al 2022). Risultano in crescita anche gli addetti del comparto: tra il 2017 e il 2022, la nostra provincia ha registrato un +7,8%. «Il recupero di capannoni dismessi è una buona notizia ma certo non sufficiente, tenuto conto del fatto che Padova è la provincia con l’incidenza più elevata di consumo del suolo» spiega il presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio.
Prima le delocalizzazioni, poi la crisi del 2008 e infine i continui mutamenti del panorama economico, hanno fatto sì che nel corso degli ultimi decenni molte fabbriche venissero abbandonate nel Padovano. A raccontare questo primato negativo sono le percentuali: il consumo del suolo totale nella nostra provincia è del 18,7%. La media nazionale è del 7,1%, la media veneta è del 11,9%. E nel territorio padovano si rileva l’incidenza più elevata di superficie produttiva/commerciale sul totale della superficie provinciale: 3,0% (6.358 ettari). In media, ci sono 1,8 unità produttive inutilizzate ogni 1000 residenti, 10 ogni 100 imprese. Complessivamente, i fabbricati registrati al catasto come immobili produttivi o commerciali sono in provincia 17.842. Dal 2012, la superficie produttiva veneta si è ampliata di 2.291 ettari. Di questi, 431 interessano la nostra provincia. Percentualmente, si tratta del 7,3%.


LE DINAMICHE
La crescita dello stock si relaziona alle dinamiche del mercato del comparto. Secondo i dati rilevati dall’osservatorio del mercato immobiliare OMI, le compravendite del settore risultano in crescita esponenziale dal 2016 ad oggi: +53% di transazioni a fronte di valori medi di mercato in diminuzione del 3,1%. In Veneto, un capannone nel 2021 valeva in media 467 euro/mq a fronte di 482 euro/mq nel 2016. La dimensione media del patrimonio produttivo inutilizzato in Veneto è di 1.880 mq che scende a 1.440 mq se si escludono i grandi complessi produttivi. 1 unità immobiliare su 5 di tale patrimonio sarebbe da demolire in quanto inutilizzabile, mentre un 4% risulta incompiuto. Infatti non tutti i capannoni sembrano recuperabili: ci sono contesti insediativi poco accessibili e con scarsa attrattività, dove molti dei fabbricati esistenti sono molto probabilmente destinati a rimanere abbandonati. Ad oggi la capacità di disegnare un futuro per il tessuto economico padovano passa anche da queste fabbriche abbandonate, tracce di una storia industriale ancora da elaborare. 

Ultimo aggiornamento: 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci