Cambio al vertice in Prefettura a Padova, Grassi: «Lascio una città sicura, ma attenzione a droga e mafia»

Giovedì 29 Giugno 2023 di Mauro Giacon
Raffaele Grassi

PADOVA - Su un quadretto nel suo ufficio c'è una foto in bianco e nero. Lui da poliziotto quando partecipò all'arresto del boss Nitto Santapaola nel maggio di 30 anni fa. A fianco la stele del sedicesimo premio Borsellino che gli hanno consegnato. Più in là il riconoscimento dell'Fbi per la lotta alla mafia. Ecco il profilo di Raffaele Grassi, il prefetto che abbandona la città per l'incarico di vicecapo della Polizia, vicedirettore generale della pubblica sicurezza, direttore centrale della polizia criminale.

È stato a Padova due anni. Come la lascia?
«Lascio una città sicura e per questo ringrazio tutte le forze dell'ordine, i comandanti, i sindaci e le polizie locali. Tanti sono stati i comitati (Cosp) fatti per rendere la città e la provincia più sicure. Abbiamo gestito l'ordine pubblico per 67 settimane in epoca covid. Ricordo le continue manifestazioni dei no vax, che siamo riusciti a ricondurre nel solco del dissenso democratico.

In generale non c'è mai stato un problema di ordine pubblico devo darne atto al lavoro di tutti».

Le criticità?
«Ci sono, come in tutte le città. La problematica maggiore è il traffico di sostanze stupefacenti. Non c'è dubbio però che l'attività delle forze dell'ordine sia incessante. Non c'è giorno che non ci sia un arresto. Il secondo problema è il disagio giovanile. Ricorderete le riunioni di ragazzini su Tik Tok che si davano appuntamenti in Prato (con risse, ndr) e quindi i dispositivi preventivi adottati. Non ci sono più state manifestazioni del genere, ma il tema è più profondo».

La droga c'è dove c'è più richiesta...
«Io leggo dai mattinali interventi di ogni tipo. Ma se Padova nelle classifiche viene nominata in coda per denunce e sequestri significa che l'azione delle forze dell'ordine è talmente performante che, ribaltando i dati, è al primo posto per sorveglianza».

Quali altre forme di mediazione avete avviato?
«Abbiamo sostenuto diverse vertenze sindacali e in molte circostanze sono stati ottenuti gli effetti sperati. Ringrazio le parti sociali per il contributo che ci hanno offerto».

Lei ha dato sette interdittive antimafia, il numero maggiore...
«Mi pare che i numeri attestino l'impegno della prefettura e delle forze dell'ordine attraverso i rapporti che ho ricevuto. Ho avuto elementi per dare le interdittive. Hanno riguardato gruppi collegati all'Ndrangheta, Cosa Nostra e alla Camorra. Ricordo quella sulla costruzione del padiglione del reparto della nuova pediatria. Il fenomeno è attentamente seguito, questo è un territorio appetibile. Non c'è patologia ma il territorio va attentamente monitorato soprattutto per l'arrivo dei fondi Pnrr nei prossimi mesi. È stato istituito un presidio territoriale con la Ragioneria dello stato con lo scopo di rendicontare l'impiego delle risorse. L'analisi del gruppo operativo in Prefettura continuerà».

Come giudica la comunità padovana.
«Ha sempre fatto sistema con la Prefettura. Io ho cercato di allargare lo spettro, diventare un attore di coesione sociale cercando di mettere ai tavoli tutti i componenti della società partendo dalle associazioni di categoria. Non a caso esiste un tavolo permanente di legalità a cui fanno parte tutte le sigle. Non c'è stato mai un momento in cui non si siano condivisi gli obiettivi, giocando di squadra a cominciare dal sindaco. Vi porterò nel cuore».

Rifarebbe il richiamo ai sindaci sulle famiglie Arcobaleno?
«Mi sono semplicemente limitato ad applicare la legge che impone al prefetto di segnalare la circostanza in qualità di ufficiale di governo all'autorità giudiziaria per le valutazioni».

Il tema dei migranti è stato al centro della sua azione...
«È vero, abbiamo sistemato finora tutte le persone che venivano inviate sul territorio. Stiamo trovando nuovi posti con la collaborazione dei sindaci. Abbiamo invitato vescovo e Caritas e le componenti sociali a darci una mano».

La Giunta di Selvazzano è caduta....
«Il termine per la decorrenza dei 20 giorni scadrà il 6 luglio perchè abbiamo notificato il 16 il provvedimento di diffida a tutti i consiglieri. Il nuovo prefetto adotterà il provvedimento di scioglimento e di nomina del commissario».

La squadra del Lecco neo promossa in serie B ha chiesto di giocare all'Euganeo...
«Io ho espresso insieme al Questore parere favorevole. Poi saranno le Leghe competenti a prendere le decisioni del caso». 

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