Botte per una donna, noto ristoratore
picchiato dal rivale: risarcito

Mercoledì 29 Aprile 2015
Botte per una donna, noto ristoratore picchiato dal rivale: risarcito
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PADOVA - I due uomini avevano litigato per una donna. Ed erano state botte da orbi il 25 giugno 2011 fuori dell’abitazione della contesa a Noventa. Antonio Ferrari, trentanovenne, gestore di una nota enoteca di corso Umberto I, aveva avuto la peggio.



Oltre alle contusioni e alle ferite, si era trovato anche un trauma facciale con frattura delle ossa nasali e perforazione timpanica. A picchiarlo era stato Maurizio Casellato, quarantottenne imprenditore cittadino, che si è trovato a giudizio per lesioni, minacce e violenza privata. Antonio Ferrari si è costituito parte civile con l’avvocato Paola Porzio. Maurizio Casellato, difeso dall’avvocato Massimo Munari, ha risarcito il rivale e il giudice Tecla Cesaro lo ha assolto dalle accuse di minacce e violenza privata.



Le botte ci sono state. E il motivo era la gelosia, perchè la lite tra i due contendenti è iniziata nell’abitazione della ragazza con Ferrari dentro e Casellato fuori che suonava il campanello e telefonava. Ma la denuncia in Questura Ferrari l’ha fatta solo il 5 agosto, più di un mese dopo. Ed è su questo particolare che l’avvocato Munari ha puntato la difesa dalle accuse di minacce e violenza privata.



La giovane donna, che è venuta a deporre al processo, dapprima avrebbe avuto una relazione con Ferrari, poi si è messa con Casellato. Il 25 giugno 2011 quando l’imprenditore è arrivato a Noventa ha visto la macchina di Ferrari davanti all’ingresso della sua donna e non ha capito più nulla.
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