PADOVA - I capelli scuri, scompigliati come sempre, disteso sul letto che occupava da qualche tempo a casa della famiglia di un amico. Ma questa volta Andrea Coscia, 18 anni, una vita difficile a cui forse si era ormai arreso, non si è svegliato per andare a scuola. L'ha trovato così, morto probabilmente per un'overdose da metadone, il 26enne che lo ospitava da quando se n'era andato di casa, in via Testi, zona Guizza, in un condominio popolare che sorge a fianco ad altri edifici identici in un quartiere dormitorio. Lì la gente torna solo finito di lavorare, mentre di giorno non c'è nessuno. Poche relazioni sociali, tanto che i due ragazzi pare non li conoscessero nemmeno i vicini di casa. Ieri mattina il giovane padrone di casa, non vedendo uscire dalla sua camera l'amico, è andato a controllare che tutto fosse a posto, invece ha trovato Andrea morto nel suo letto. Ha chiamato i soccorsi, ma non c'è stato nulla da fare: il diciottenne era deceduto durante la nottata probabilmente dopo aver bevuto tutto d'un fiato più di qualche fialetta di metadone, acquistata o avuta in regalo chissà da chi. Nessuno è indagato per la sua morte...
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".