PADOVA - Ha ingerito alcune pile e lamette, facendosi portare d’urgenza all’ospedale. Operato e dimesso il giorno successivo, quando gli agenti della polizia penitenziaria hanno cercato di riportarlo in carcere li ha aggrediti e ha danneggiato sia il furgone blindato per il trasporto che alcune suppellettili una volta tornato in cella. L’ennesimo episodio di violenza alla Casa di reclusione del Due Palazzi risale a lunedì e ha avuto come protagonista un 40enne tunisino, non nuovo a simili comportamenti.
Allarme violenza in carcere
Domenica il nordafricano ha richiamato l’attenzione dei poliziotti pretendendo di essere portato al pronto soccorso. «Ho mangiato pile e lamette» ha detto loro. Avendo già compiuto gesti analoghi negli ultimi mesi, è stato subito visitato e trasferito all’ospedale cittadino. Preso in cura dai sanitari, è stato sottoposto a un’operazione e tenuto in osservazione per ventiquattro ore. Il giorno successivo, lunedì mattina, è stato dimesso. Gli agenti che erano rimasti a piantonarlo hanno quindi portato lungo la rampa del pronto soccorso il furgone di servizio, provvisto di una cella interna. Erano le 10.30 e davanti all’ingresso si trovavano diverse persone. Il tunisino a quel punto ha cominciato a temporeggiare, chiedendo insistentemente delle sigarette agli altri utenti in attesa delle cure. Inutilmente i poliziotti hanno cercato di farlo desistere e salire a bordo. Il 40enne ha continuato a rifiutarsi e, nonostante fosse ammanettato, ha finito per divincolarsi e gettarsi di peso sugli agenti penitenziari, fino a farne cadere due prima addosso al furgone e poi a terra. La scenata è poi proseguita. Caricato sul veicolo, il detenuto ha cercato di sfondare le sbarre della cella e ha nuovamente minacciato gli agenti. Arrivato al Due Palazzi è stato portato prima in ambulatorio e poi in cella: a quel punto, passando accanto al carrello con cui vengono distribuiti i pasti, l’ha scagliato addosso a un agente, per poi cercare di colpirlo con un coperchio metallico. Due poliziotti hanno rimediato delle contusioni. «Si tratta di una persona non nuova a questi comportamenti, che ha bisogno di cure specifiche e che non può stare in mezzo ad altri detenuti, deve essere trasferito in una struttura più idonea – spiega il sindacato Sinappe – La situazione al Due Palazzi è sempre più tesa, gli agenti sono costantemente bersaglio di minacce e aggressioni. Per tacere della carenza di personale: con la chiusura dei nuovi concorsi a Padova sarà assegnata soltanto una nuova unità».