Aereo caduto a Padova, il testimone: «Facevo scuola guida, me lo sono visto passare sulla testa»

Domenica 20 Giugno 2021 di Silvia Moranduzzo
Aereo caduto a Padova, il testimone: «Facevo scuola guida, me lo sono visto passare sulla testa»
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PADOVA - «Me lo sono visto sulla testa. È passato proprio sopra di me». Ahmed, 34 anni, non smette di tremare. Si porta una mano al cuore, scuote la testa. «Stavo facendo scuola guida per la moto racconta ad un certo punto ho visto un'ombra e ho alzato la testa.

C'era questo aereo che arrivava da là (indica la direzione dei Colli Euganei, ndr) e arrivava dritto sulla strada. Sono rimasto impietrito, ero paralizzato». Fa diverse pause, per lui è difficile spiegare il terrore che ha provato. Il terrore di aver visto la morte passargli accanto in un soffio.

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Lo schianto

«Ha colpito l'albero, non ho capito se stesse cercando di virare per schivare le case o altro continua il 34enne poi è finito sul piazzale dove una volta c'era il benzinaio, sull'angolo a destra, proprio sotto quel condominio. Ha preso fuoco immediatamente, le fiamme si sono alzate e lo hanno inghiottito». I suoi occhi sono arrossati, il respiro è corto come se avesse appena corso la maratona. Continua a portarsi la mano sul cuore, come se facesse troppo male rivivere quegli attimi terrificanti. Non vede l'ora di andarsene, tornare a casa e provare a dimenticare.

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Aereo inghiottito dalle fiamme

Via Sorio all'una di sabato pomeriggio è normalmente molto trafficata, il via vai è continuo. C'è chi torna a casa dopo un giro in centro, c'è chi va a fare la spesa, chi deve sbrigare qualche commissione. Passano autobus, auto, moto, scooter ma anche persone a piedi. È una delle arterie principali di entrata e uscita dalla città. Lunghe code si sono formate non appena la Polizia locale ha bloccato l'accesso all'area di fronte all'aeroporto Allegri. I mezzi venivano fatti deviare, nemmeno i residenti potevano rientrare, era necessario aspettare che i carabinieri terminassero i rilievi e che il magistrato desse il via libera al ritorno alla normalità. Non solo, la strada era occupata da un folto gruppo di rami, staccatisi dall'albero colpito dal velivolo. Era anche necessario sistemare il cavo tranciato di netto: gli operai dell'Enel sono intervenuti non appena le forze dell'ordine hanno lasciato libero il campo. «Secondo me se non prendeva in pieno l'albero ce la faceva dice un testimone l'atterraggio era troppo lungo, era chiaro che qualcosa non andava. Ma stava risalendo, probabilmente ha capito di aver sbagliato manovra e cercava di rialzarsi per tentare di nuovo l'atterraggio. Una volta colpito l'albero, però, ha perso completamente il controllo. Meno male che non ha colpito le case o le auto che passavano sulla strada».


Lo schianto, le fiamme e il silenzio. La nipote del pilota chiede più volte ai carabinieri e alla polizia di allontanare i giornalisti. Ha il volto sconvolto, uno dei dipendenti dell'aeroporto le porta una bottiglietta d'acqua. «L'incendio è durato pochissimo racconta un altro testimone non si è sentito alcun boato, solo lo schianto, quello sì. È venuto giù, ha colpito l'albero e si è andato a infilare nel piazzale. Il fuoco si è alzato subito, è stata una scena terribile. Ho visto una squadra venire dall'aeroporto e spegnere le fiamme, poi sono arrivati i vigili del fuoco. Non ho visto altro, hanno circondato subito l'aereo con i loro mezzi. È una tragedia per la persona che non c'è più ma si figuri se fosse caduto solo dieci metri più indietro». La paura tra gli automobilisti e i motociclisti che in quel momento percorrevano via Sorio è stata tanta. «Poteva essere una strage - continua il testimone - se cadeva sulla strada chissà quante auto avrebbe colpito, chissà quante persone avrebbero perso la vita. Non mi ci faccia pensare, mi vengono i brividi».

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 13:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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