Matteo, il gommista forzuto che solleva 320 chili, è campione italiano

Venerdì 1 Marzo 2019 di Marco D'Incà
Matteo, il gommista forzuto che solleva 320 chili, è campione italiano
Nella vita di tutti i giorni, è un gommista. In palestra, invece, si trasforma. E diventa Atlante. Magari non solleverà il mondo, come il personaggio della mitologia greca. Ma Matteo Recchia riesce ad alzare, da terra, ben 320 chilogrammi. No, non è un peso addomesticabile da chiunque: solo i migliori riescono ad affrontarlo. Anzi, il migliore. Perché il 31enne alpagoto, di Puos, è campione d'Italia di stacco (categoria 120): una delle tre specialità legate al powerlifting, disciplina strettamente imparentata con il sollevamento pesi. Le altre sono lo squat e la distensione su panca piana. «Il titolo italiano è un sogno che diventa realtà - afferma Recchia, tesserato con i padovani della Strenghtlab Team -. E un ulteriore motivo di soddisfazione è legato al fatto che la mia, da 320 kg, è stata l'alzata più pesante dell'intera competizione».
Matteo, quali ricordi emergono della gara da titolo, andata in scena a San Zenone al Lambro?
«Alla vigilia non mi aspettavo nulla di particolare. Anche perché, un mese fa, ero infortunato. Nello specifico, ho dovuto convivere con un problema a un muscolo della schiena. E mi ha rallentato tre settimane. Meno male che il presidente della nostra società è pure un osteopata ed è riuscito a rimettermi in sesto per l'appuntamento di San Zenone. In ogni caso, nutrivo più dubbi che certezze, rispetto alla mia forma fisica».
Avevi un piano?
«Ho optato per la tattica che considero migliore: lasciarmi andare e non pensare a niente, nemmeno prima sollevare il bilanciere. Anzi, l'unica cosa che mi ronzava in testa era la canzone che ascoltavo fino a pochi minuti prima. Un brano metal: quel genere musicale mi carica parecchio».
Poi, il trionfo.
«Prima 292,5 kg, quindi 305 e 320. Era da due anni che non avevo una terza di stacco valida: è valsa la pena aspettare».
Com'è nata la passione per questa disciplina?
«All'età di 6, 7 anni ho iniziato a giocare a rugby, in Alpago. E la palla ovale mi ha accompagnato fino al mio ventiseiesimo compleanno. Ma anche allora, in palestra, mi sono sempre allenato con i pesi. Mi piaceva lavorare sulla forza. E così, dopo aver tentato di praticare il bob, ho deciso di intraprendere la nuova avventura. Con il Rugby Alpago, comunque, la collaborazione continua».
Cosa significa essere uno dei massimi esponenti del powerlifting?
«Significa fare tanti sacrifici: cinque allenamenti a settimana, da tre ore al giorno. Ma allenarsi non sarebbe nulla: il vero problema è trovare il tempo. Perché questo non è uno sport in cui si diventa professionisti. È necessario avere un'occupazione: la mia, da gommista, non è semplice. Tuttavia, appena finisco, corro subito in palestra».
Come ci si allena?
«Puntando sul 70, 80 per cento del massimale. E si curano, in particolare, i difetti della tecnica: per esempio, i punti deboli dell'alzata. Tutto ciò è finalizzato a ottenere la massima prestazione in gara».
Una volta ottenuto il titolo italiano, un pensiero alla nazionale è legittimo?
«Nel mese di ottobre sono riuscito a vincere una medaglia di bronzo in una gara completa (squat, panca e stacco, ndr). Se dovessi proseguire su un simile trend di risultati, allora potrebbero aprirsi orizzonti interessanti. Spero, prima o poi, di partecipare a una gara di livello internazionale».
E le Olimpiadi?
«Nel programma a cinque cerchi c'è il sollevamento pesi, ma non ancora il powerlifting. Che dovrebbe diventare disciplina olimpica a partire dal 2024, quando i Giochi si terranno a Parigi. Vedremo...».
Obiettivi nell'immediato?
«In giugno ci saranno le qualificazioni per il campionato italiano e spero di confermare il podio. Anche se devo migliorare la panca: lì sono po' debole».
Qualcuno da ringraziare in maniera particolare?
«La mia famiglia. E il tecnico che si spende per me: Giacomo Simili. Stavolta si è veramente superato».
 
Ultimo aggiornamento: 14:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci