VALLE DI CADORE - La documentazione fotografica realizzata in questi giorni, raffrontata con quelle degli anni 2015 e 2018, «evidenzia una situazione molto critica che fa temere sviluppi preoccupanti» assicura il sindaco di Valle di Cadore Marianna Hofer. Il focus è sull’antica chiesa di San Martino Vescovo che resta chiusa dopo l’allarme cedimento che la scorsa settimana ha fatto isolare l’edificio sacro e le vie di acceso allo stesso. Ieri pomeriggio al capezzale della parrocchiale sono saliti i tecnici, con il geologo, della Regione; ad accompagnarli il sindaco che resta in attesa delle valutazioni conclusive ma pare improbabile qualsiasi, anche piccola, apertura, non ci sono le condizioni per farlo.
PALIFICAZIONI SCOPERTE
Le opere di consolidamento, che negli anni passati hanno visto la posa di palificazioni che andavano ad ancorare ad una base più solida la parte dell’abside e del campanile, la zona più a rischio, ora risultano molto scoperte e in parte compromesse. «C’è stata un’accelerazione del fenomeno che certo è stato riavviato dopo la tempesta Vaia - spiega Marianna Hofer - ed è peggiorato. Ho chiesto ai tecnici regionali, che si confronteranno con esperti proprio sui problemi della nostra chiesa, se è fattibile qualche opera di messa in sicurezza, dobbiamo garantire l’incolumità pubblica, diversamente saranno prese le decisioni del caso».
TIMORI ANCHE PER LE ABITAZIONI
E non è solo la parrocchiale a preoccupare, anche le abitazioni che si trovano nell’area a ridosso della parte sud est potrebbero avere dei problemi anche se al momento non sono interessate da nessun cedimento, il coronamento della frana non arriva fino alle case e «storicamente quegli edifici non sono mai stati interessati dal fenomeno - assicura il sindaco che aggiunge -; sarà comunque massimo l’impegno nostro e della Regione nel trovare le risposte per la sicurezza e la pubblica incolumità».
La chiesa di Valle è stata chiusa lo scorso 12 febbraio, nessuno nemmeno gli addetti alla custodia e cura dell’edificio possono accedervi, chiusa anche la stradina d’accesso, non solo alle auto ma anche ai pedoni; tutto il perimetro è off limit. Le funzioni sono state spostate al teatro Antelao, le altre chiese sono troppo piccole per le restrizioni imposte in questo periodo. La pioggia dell’ultimo periodo e le abbondanti nevicate hanno rimesso in moto i movimenti del terreno sulla rocca che si affaccia sul torrente, movimenti che si stanno estendendo alle zone limitrofe alla chiesa. Il fenomeno è simile a quello della Busa del Cristo a Perarolo. Immediatamente il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto di avvicinamento al luogo di culto tanto caro non solo ai cittadini di Valle, la chiesa di San Martino è il simbolo della vallata, il primo monumento che si ammira entrando in valle del Boite.
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