Vajont, un viale dedicato ai soccorritori: «Con loro è nata la Protezione civile»

Lunedì 9 Ottobre 2023 di Federica Fant
Il sindaco di Longarone Roberto Padrin e l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin davanti al nuovo viale intitolato ai soccorritori del Vajont

LONGARONE Erano davvero tante le persone che ieri hanno dedicato la domenica a ricordare e ringraziare coloro che per primi arrivarono sulla piana deserta di Longarone quella notte del 9 ottobre 1963 e nei giorni seguenti. Sono state commemorate le innocenti vittime di quella tragedia, ma soprattutto sono stati ringraziati tutti coloro che portarono aiuto concreto e morale ai feriti, ai superstiti e ai sopravvissuti. C’erano cappelli di ogni corpo e grado, militari e in congedo, compreso l’esercito americano di stanza ad Aviano. Secondo una prima stima c’erano 1500 persone complessive con 300 dei 10mila soccorritori di allora in prima linea ancora oggi. «Persone straordinarie - ha detto l’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin - , che hanno dato il là al sistema della Protezione Civile, che passa anche per il Vajont, da quello spirito di solidarietà che in moltissimi ebbero proprio nel 1963, pur senza l’organizzazione, la formazione e le attrezzature che sono caratteristiche della moderna Protezione Civile».

LA GIORNATA

Si è iniziato con l’alzabandiera in Piazza Tasso, poi la messa nella chiesa parrocchiale. Alle 12 il corteo fino alla zona della fiera, dove si è svolta la cerimonia di dedicazione del Viale Soccorritori del Vajont. Si tratta della strada su cui si affaccia Longarone Fiere, a testimonianza del legame stretto e inscindibile tra l’opera solidale dei soccorritori del 1963 e la nuova Longarone nata dalla ricostruzione. Purtroppo nella giornata anche un paio di malori, fortunatamente senza gravi conseguenze.

L’ORGOGLIO

Poco prima è stata data la parola all’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, che ha subito chiesto un applauso per i soccorritori e li ha ringraziati da parte della Regione da lui rappresentata e dal consigliere regionale Giovanni Puppato. «Ho avuto la fortuna, 8 anni fa, di ricevere questa delega estremamente impegnativa devo dire, ma che mi ha consentito di vivere in mezzo ai soccorritori sia in tempo di pace, sia in tempo di “guerra” - ha esordito l’assessore Bottacin -. E questo mi ha fatto conoscere delle persone che sono assolutamente straordinarie». Vajont «per un bellunese è una parola che assolutamente tocca il cuore – ha ripreso -. Una parola che ha un significato profondo».

IL SISTEMA

«Il presidente della Provincia e sindaco di Longarone Roberto Padrin ha ricordato che il sistema della protezione civile passa per il Vajont: «Nulla dopo quei momenti è stato come prima. Penso a chi ha reagito con quei valori straordinari di forza, coraggio e tanto amore. A chi ha svolto con dedizione il proprio lavoro perché aveva un lavoro da fare e perché quel lavoro andava fatto. Il soccorritore è un misto di sensazioni, emozioni, pensieri e soprattutto azioni che si compiono per quella parola magica che si chiama solidarietà». «È stato un momento assolutamente importante per lo sviluppo della Protezione civile nazionale - ha aggiunto Bottacin -, che oggi è un’eccellenza a livello mondiale e che ci viene invidiata da tutti e che forse diamo troppo per scontato da cittadini. Oggi si compone un numero e arriva una quantità di soccorritori enorme, con divise diverse. E tutto questo non c’era nel 1963. Però c’era una cosa, sicuramente la più importante. Lo spirito di solidarietà. Forse non c’erano le attrezzature di oggi, la formazione di oggi, l’organizzazione di oggi. Ma c’era lo spirito di solidarietà». E ha proseguito sottolineando che se il Veneto può vantare il più alto numero di persone che svolgono attività di volontariato nel mondo dei soccorsi rispetto al numero di abitanti.

GLI EROI «Ho conosciuto molti soccorritori, talvolta sono definiti eroi. Ma sono figure assolutamente professionali, sono tempestivi, sono numerosi», ha detto l’assessore. Bottacin ha raccontato di aver avuto modo di conoscerne molti, «che definisco e sono straordinari, ma sono persone, che hanno una grande professionalità, ma soprattutto una grandissima umanità». Lo si è visto anche con il gravissimo incidente di Mestre di pochi giorni fa: «Quando un soccorritore, ad un certo momento, ti dice: “Ho abbassato la visiera perché non volevo che chi stavo soccorrendo vedesse che stavo piangendo perché troppi morti sono quelli che abbiamo trovato”, questo ti fa capire che sono persone assolutamente straordinarie. Doveroso per noi tutti ricordare le quasi 2000 vittime del Vajont, ma credo sia altrettanto importante ricordare i soccorritori. E grazie al Comune di Longarone che ha dedicato loro una via».

Ultimo aggiornamento: 17:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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