Longarone. Roberto Padrin torna in pista e si ricandida: «C'è un programma da concludere»

Sindaco da 15 anni di Longarone, gli ultimi due mandati dopo la fusione con il comune di Castellavazzo: se vincerà, manterrà il ruolo di presidente della Provincia

Lunedì 1 Aprile 2024 di Giovanni Santin
Roberto Padrin

LONGARONE (BELLUNO) - Ecco l'ufficialità che mancava: Roberto Padrin, sindaco da 15 anni di Longarone gli ultimi due mandati dopo la fusione con il comune di Castellavazzo si ricandida alla poltrona di primo cittadino e se risulterà vincitore manterrà anche il ruolo di presidente della Provincia.

Una decisione attesa che Padrin annuncia dicendo di essere «convinto di poter dare ancora il mio contributo». E aggiunge: «Ci sono tematiche e progettualità da portare avanti, altre da concludere, altre ancora da cominciare. Sempre con l'idea di lavorare per la crescita e per dare risposte alle esigenze della nostra comunità. Gli obiettivi posti all'orizzonte non possono essere abbandonati, non voglio lasciare a metà la programmazione messa in campo: è un dovere che avverto verso tutti i cittadini che credono nella nostra Longarone».

La squadra

Una ricandidatura che arriva «insieme a un gruppo rinnovato, che unisce esperienze e competenze di diverso genere, con l'idea di esprimere gli entusiasmi migliori. È stato molto stimolante in questi anni lavorare spalla a spalla con colleghi capaci e disponibili, con i quali, al di là dell'impegno amministrativo, è sorta un'amicizia sincera e costruttiva che sarà ancora motore importante per i prossimi obiettivi. Ringrazio tutti indistintamente per la condivisione comune operata nelle scelte, anche in periodi difficilissimi come il covid». Per Longarone, Castellavazzo e gli altri centri del Comune, Padrin propone una visione di medio-lungo termine, in linea con gli obiettivi amministrativi portati avanti negli anni: «Abbiamo la zona industriale più solida e importante della provincia che rappresenta un valore per i nostri lavoratori; non sono mancate criticità, vedi il caso Safilo, ma con impegno e determinazione abbiamo superato l'addio di quell'occhialeria con l'assunzione di maestranze e attività da parte di altre aziende. L'impegno congiunto di Regione, sindacati e territorio è stato determinante per risolvere» quella situazione.

Occupazione e viabilità

«Sono stati recuperati centinaia di posti di lavoro e oggi possiamo pensare a valorizzare ulteriormente la zona industriale in tema di servizi e accessibilità». Tra i temi chiave ricordati da Padrin anche la variante alla Alemagna: «Da anni auspichiamo una variante stradale in grado di drenare gli ingorghi nelle giornate di punta che costituiscono un problema di sicurezza, inquinamento ambientale e limitano il valore del nostro sistema turistico. Al momento ci sono un progetto di fattibilità e un finanziamento certo da parte dello Stato e abbiamo organizzato diversi incontri con la cittadinanza per migliorare il progetto per una variante che sia non solo utile a Longarone e alla viabilità, ma anche di basso impatto visivo e ambientale.

Le frazioni

Tra le priorità che ci siamo dati - conclude Padrin - anche quella di agevolare sempre di più un equilibrio tra il capoluogo e i paesi, lavorando sul mantenimento e il potenziamento dei servizi, anche grazie ai contributi straordinari della fusione e all'impegno che abbiamo profuso insieme in questi anni. L'investimento della palestra di arrampicata sportiva, gli interventi sulle ex Poste e piazza IX Ottobre che partiranno in estate sono solo alcune delle opere di un 2024 di lavoro. Punteremo, infine, sulla valorizzazione delle identità e delle specificità locali, ricche di storia e di tradizione, dagli zattieri agli scalpellini ai teleferisti, ricche soprattutto di persone, che sono il valore aggiunto della nostra comunità, senza mai dimenticare la nostra memoria che deve continuare anche dopo le intense cerimonie del 60° del Vajont». 

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