Partono i lavori per riaprire i Serrai di Sottoguda, simbolo della distruzione di Vaia

Giovedì 24 Giugno 2021 di Lauredana Marsiglia
I Serrai di Sottoguda distrutti dalla tempesta Vaia
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ROCCA PIETORE - Sono iniziati i lavori ai Serrai di Sottoguda diventati simbolo della distruzione della tempesta Vaia di fine ottobre 2018. La piena del Pettorina, infatti, distrusse uno dei gioielli naturalistici più importanti delle Dolomiti, dando un colpo mortale al settore turistico della valle. Sarà un intervento faraonico, da 9 milioni di euro.
Ad annunciarlo è il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin. «Il cantiere ha ripreso a pieno ritmo oggi, esattamente come da previsioni – commenta il primo cittadino -. Verranno innanzitutto effettuati prove e disgaggi a monte, per togliere il materiale instabile e permettere alle squadre di operare in tutta sicurezza. Non solo, si sta già procedendo con la realizzazione di due piste di cantiere, quella che dalla strada alta per Malga Ciapela porta all’imbocco dei Serrai (altezza info point), fondamentale per evitare che i mezzi passino attraverso il paesino di Sottoguda, e quella interna alla gola che consentirà ai mezzi di muoversi all’interno dei Serrai. Questi sono i lavori preliminari, dai quali partire per il recupero di tutta la zona».
 

SUPERATI I RITARDI
De Bernardin ci tiene a spiegare bene quale sarà la tabella di marcia da qui alle prossime settimane, ammette il ritardi ma spiega anche come le cause siano da imputare a fattori esterni alla sua volontà. La pandemia, l’alluvione dell’agosto 2020 che ha non solo bloccato i lavori, ma distrutto gran parte di quanto già realizzato. 
 

IL PASSATO NON TORNA
La rinascita dei Serrai non sarà una passeggiata. I 9 milioni di euro serviranno per un restyling generale del sito distrutto da Vaia e, soprattutto, per la messa in sicurezza del borgo di Sottoguda. «Si realizzeranno scogliere, ponti, argini, si installeranno briglie e si costruiranno passerelle laddove necessario – spiega ancora il sindaco -. I Serrai non torneranno più quelli di un tempo, ma saranno ugualmente affascinanti e fruibili in tutta sicurezza. L’aspetto più importante in questo momento è proprio quello del rischio idrogeologico: la gola è stupenda, ma a noi interessa prima di tutto difendere la popolazione e il centro abitato da alluvioni, smottamenti e danni di varia natura. Mi auguro il meteo sia dalla nostra parte e consenta, da qui in avanti, di procedere di gran lena».
 

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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