Vaccinazioni, l’Ulss a caccia dei 60enni: ne mancano 9.200, 500 hanno già detto no

Martedì 15 Giugno 2021 di Davide Piol
Mancano all'appello 9200 60enni: tanti dicono no al vaccino
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BELLUNO - Una lettera di convocazione personale per convincere gli ultimi over 60 a vaccinarsi. È una delle ipotesi che sta valutando l’Ulss Dolomiti per riuscire a coprire quella fascia d’età entro ottobre. L’impegno è massimo. Al momento, 9.200 persone risultano “non vaccinate”. Di queste, circa 500 hanno manifestato un rifiuto esplicito al vaccino anti-covid ed è probabile che rimarranno ferme sulle loro posizioni. Quanto agli altri, spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti, «bisogna andare a cercarli, uno ad uno». 

I MEDICI DI FAMIGLIA
Questa mattina i medici di famiglia riceveranno l’elenco dei pazienti con più di 60 anni non ancora vaccinati.

Potranno scegliere se inviarli al centro vaccinale più vicino o se raggiungerli a casa. Con un improvviso colpo di reni (prendendo in prestito una metafora dal ciclismo), l’Ulss Dolomiti vuole arrivare al traguardo prima dell’autunno. «Non è il momento dell’urgenza decisionale – chiarisce il dottor Cinquetti – ma la decisione deve arrivare prima di ottobre, ovvero prima della ripresa del periodo epidemico. Con la stagione fredda avremo certamente qualche altro numero legato ai contagi e gli over 60 dovranno possedere gli anticorpi al virus». Si tratta dell’unica fascia d’età che oppone resistenza. Ma, a dire il vero, la copertura vaccinale dei bellunesi è tra le più alte del Veneto. L’Ulss Dolomiti ha somministrato 157.544 vaccini (dato aggiornato a ieri mattina) riuscendo a coprire, con almeno una dose, il 98% degli over 80, l’87% dei settantenni, il 77,5% dei sessantenni, oltre il 65% dei cinquantenni e il 47% dei quarantenni. «La situazione degli over 60 – continua Cinquetti – è in continuo e costante miglioramento. Sono piccoli passi fondamentali. Basti pensare che fino a qualche giorno fa ne mancavano 10mila. Ora sono scesi a 9.200». Il vaccino che viene somministrato è quello di AstraZeneca ma è evidente che, in caso di patologie importanti o persone fragili, la scelta ricadrà su Pfizer o Moderna. Dal momento che il portale dell’Ulss, almeno per questa categoria, non funziona più è stato necessario trovare altre soluzioni. Il dipartimento di Prevenzione chiederà un ultimo sforzo ai medici di medicina generale e sta valutando l’invio della lettera (come era accaduto all’inizio con gli over 80). «Stiamo mettendo a punto un invito personale – fa sapere il dottor Cinquetti – con il giorno e l’ora dell’appuntamento vaccinale. In questo modo, magari, riusciamo a convincere le persone un po’ esitanti». In concreto, significa inviare circa 9mila lettere. Quindi: tempi dilatati e disagi già sperimentati con i grandi anziani. Ma non ci sono alternative. Se le lettere partiranno nel breve periodo, la seconda dose potrebbe essere fissata in autunno. E questo permetterebbe, agli over 60 in attesa del richiamo, di possedere già una dose di anticorpi contro il covid-19. Cinquetti mette le mani avanti: «Se arriva una variante che ci fa patire, quella degli over 60 è la categoria che pagherà di più le conseguenze». Il virus, in provincia, è quasi scomparso. Nella settimana dal 7 al 13 giugno sono stati scoperti 12 positivi in 6 comuni della provincia (Cortina d’Ampezzo, Longarone, Belluno, Limana, Borgo Valbelluna, Feltre) e l’incidenza settimanale è scesa a 6 nuovi casi ogni 100mila abitanti. «Siamo in una fase di forte contenimento epidemico – conclude Cinquetti – Merito del contact-tracing, portato avanti da una squadra sempre molto attiva che non ha lasciato sfuggire nessun segnale di focolaio, e della campagna vaccinale che sui grandi numeri, anche giovanili, ha dimostrato di essere molto rapida».

Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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